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ASCOLI PICENO – Nuovo capitolo della vicenda Coalac con Luciano Agostini che tuona contro la Cooperlat. Come al suo solito è un fiume in piena il deputato del Pd che, dopo aver ricostruito gli avvenimenti spiega quali sono state le sue azioni in veste di parlamentare. ” La Coalac fino a mesi fa sembrava indirizzata verso la crisi, mentre ora è in crisi – spiega Agostini – nonostante tutte le grancasse attorno infatti il 30 giugno è cessata la produzione. Io già nel dicembre 2013 scrissi una lettere ai sindaci di Ascoli, San Benedetto e Offida, comuni che negli anni ’70 dettero vita alla prima centrale del latte, ora chiusa nonostante nonci siano cali di produttività, di mercato e di raccolta. Non c’è un criterio per cui si debba andare a perdere la fetta della produzione del fresco. Ora con il nuovo consiglio di amministrazione della Cooperlat abbiamo un presidente che arriva dal Piemonte dove c’è un gran eccesso di produzione. Questa situazione è inaccettabile, così si perde un pezzo di storia ed una peculiarità della nostra provincia, oltre che posti di lavoro e facendo cadere gli allevatori in una crisi ormai irreversibile”.

Ma oltre alle critiche Agostini ha voluto elencare tutte le azioni che ha intrapreso a riguardo : ” Ho fatto un’ interrogazione al ministro delle Attività Poduttive Federica Guidi e nei giorni scorsi ho mandato anche un sollecito. Altre interrogazione poi su una ispezione che il ministero fece alcuni mesi fa alla Cooperlat, dove la governance amministrativa risultava illegittima in alcuni passaggi della composizione dell’ultimo consiglio d’amministrazione. Dei vizi sotanziali a cui è stato chiesto di rimediare ma loro fatto nulla, quindi è stata fatta una nuova ispezione e dal verbale risulta manchi un regolamento interno per il rinnovo del cda. Quindi chiedo al Ministro tre cose, i sessanta giorni concessi per redigere il regolamento sono troppi visto che i lavoratori non possono aspettare, poi chi lo dovrebbe fare questo regolamento visto chi i vertici sono stati eletti da procedure illegittime e che, in virtù di questo, i loro provvedimenti illegittimi anche. Quindi o ci deve essere un commissariamento della Cooperlat oppure che un organo terzo rediga il regolamento“.

Ma non sono finite qui le interrogazioni del parlamentare : ” Il sottosegretario Castiglione era presente al Consiglio Comunale aperto per approfondire sul tavolo con la Regione che doveva portare alla produzione fino al 31 dicembre e nel frattempo fare un bando di vendita. Ora la stampa scrive che il tavolo è saltato ma io sono ancora più preoccupato perchè se si vendesse ad una società concorrente il solo obiettivo di questa sarebbe il prendere la fetta di mercato non di riaprire il sito produttivo visto che i marchi non sono in vendita. Io sono contro questa soluzione perchè sono sicuro che non riaprirebbero. In sostanza chiedo il commissariamento della Cooperlat e il rispristino del tavolo di discussione”.

Critico l’onorevole Agostini ma sicuramente non meno teneri i suoi compagni di partito del Pd ascolano. Per la coordinatrice provinciale Anna Casini si devono trovare altre soluzioni perchè il territorio non può perdere un altro pezzo della sua storia dopo la Carbon anche perchè, aggiunge l’ex sindaco Roberto Allevi, ad Ascoli ogni fabbrica che ha subito questo processo di vendita ha sempre fatto passi indietro se non catastrofici. Punta il dito anche contro il sindaco Castelli il consigliere comunale Francesco Ameli che ricorda come il primo cittadino in campagna elettorale era prodigo nel fare passerella con i politici per cercare di trovare una soluzione ma che poi, alla fine, finita la campagna elettorale si sia tirato indietro e la sua voce è praticamente nulla in questa vicenda.

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