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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Proseguono le indagini per risalire agli autori dell’omicidio di Pietro Sarchiè, il commerciante di San Benedetto del Tronto ritrovato carbonizzato  nella campagne di San Severino Marche. La Procura della Repubblica di Macerata ha iscritto nel registro degli indagati anche il figlio del principale indagato, già sotto inchiesta per omicidio e occultamento di cadavere. Il giovane viene aggiunto ai quattro indagati  e dovrà presentarsi ad un primo interrogatorio a Macerata giovedì.

Sulla scrivania degli investigatori della Procura di Macerata, anche i risultati delle analisi condotte dai carabinieri del Ris di Roma su tre macchie epatiche rinvenute nel capannone di uno degli indagati per favoreggiamento e concorso nell’occultamento del cadavere. Il sangue non è di Pietro Sarchiè, risultato che conferma quanto dichiarato dal proprietario del capannone di Castelraimondo durante l’interrogatorio.

Sull’omicidio Sarchiè ci sono ancora tante ipotesi sulle dinamiche di quel mercoledì 18 giugno. In primis sul numero dei killer, tutti ancora da identificare, che avrebbero scagliato i colpi d’arma da fuoco. Il principale indagato non ha risposto alle domande dell’interrogatorio e continua a dirsi estraneo ai fatti. Annunciate dai legali indagini difensive per contribuire a definire i nomi degli assassini di Pietro Sarchiè.

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