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ANCONA – Nonostante la cementificazione, nei capoluoghi marchigiani tengono le percentuali di verde urbano. Lo afferma la Coldiretti sulla base dell’ultimo rapporto Istat 2013 sulla qualità dell’ambiente. La città più green è Ancona, con il 28% della superficie comunale occupato da verde, davanti a Pesaro (22%), Ascoli Piceno (10%), Fermo e Macerata, entrambe con l’1%.

Distinguendo tra le diverse tipologie di aree, il capoluogo dorico si conferma leader anche per quanto riguarda il verde urbano con 2,3 milioni di metri quadri, davanti a Pesaro che ne ha 1,9 milioni, Fermo con 1,4 milioni, Macerata con 0,9 milioni e Ascoli Piceno a 0,4 milioni di metri quadri.

Se si guarda, però, alla disponibilità di giardini e parchi in città per numero di abitanti, i più fortunati sono i fermani, con ben 38,6 metri quadri a testa, davanti ad anconetani (22,9 mq pro-capite), maceratesi (20,6), pesaresi (19,7) e ascolani (7,4). Il capoluogo piceno compensa la basse percentuale di verde urbano con la presenza di aree naturali protette che sul territorio di Ascoli rappresentano il 10% dell’intera superficie comunale. Percentuale che per Ancona sale al 26 per cento del totale, mentre a Pesaro si ferma al 21 per cento.

“L’estensione delle aree verdi all’interno delle città rappresenta anche un’occasione di utilizzo delle stesse imprese agricole nella manutenzione – ricorda il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -. La legge di orientamento del 2001 invita, infatti, le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale anche attraverso l’utilizzo di mezzi meccanici agricoli”.

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