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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’assessore alla partecipazione Luca Spadoni ha incontrato i presidenti dei Comitati di quartiere cittadini per esaminare insieme alcune proposte di modifica del vigente regolamento che disciplina i rapporti tra Comune e queste realtà a cui l’Ente riconosce il ruolo di interlocutrici nella valutazione delle politiche da adottare sul territorio in vista dell’election day del prossimo autunno.

In particolare, si prevede che la proposta di fusione tra due quartieri contigui, che può essere avanzata da almeno il 10% dei cittadini di un quartiere, debba essere approvata con un referendum valido se vi prenderà parte almeno il 15% della popolazione di ciascuno dei quartieri interessati. Viene eliminata la previsione di un secondo turno di elezioni qualora durante l’election day non si raggiunga il quorum minimo del 10% degli aventi diritto al voto. In tal caso, sarà un comitato di quartiere limitrofo, scelto su parere dei presidenti di tutti i quartieri, a gestire quello rimasto senza organi statutari, ma in qualsiasi momento almeno 100 cittadini potranno chiedere al sindaco di riavviare le procedure elettorali per la loro ricostituzione.

Pareri discordanti tra i presidenti si sono, invece, registrati sulla facoltà che si vorrebbe introdurre di ammettere nei direttivi rappresentanti degli operatori commerciali e dei non residenti proprietari di abitazioni che, senza diritto di voto, possano esprimere il loro punto di vista su problematiche che li possono coinvolgere. Su questo punto, l’assessore Spadoni, che ha ribadito l’importanza di questa previsione per ampliare il concetto di partecipazione alle scelte pubbliche, ha assunto l’impegno di rappresentare le differenti posizioni in sede di conferenza dei gruppi consiliari di maggioranza prima dell’approdo del nuovo testo in Consiglio comunale.