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Vita e lavoro. La serenità dell’una come diretta conseguenza della stabilità dell’altro. Gianni Amelio affronta il tema della precarietà analizzando i diversi approcci con cui l’uomo tenta di affrontarla.

Il regista si affida al talento di Antonio Albanese per il ruolo di protagonista. L’attore veste i panni di Antonio Pane, un uomo talmente capace di adattarsi ad ogni situazione, che di questa peculiarità è riuscito a farne un lavoro. Antonio si occupa infatti di sostituire chiunque debba assentarsi dal proprio posto, senza porsi problemi e passando con naturalezza dal fare l’operaio in un cantiere all’affiggere manifesti pubblicitari.

Separato dalla moglie e padre di un figlio musicista che aiuta e da cui viene aiutato, incontrerà una ragazza precaria come lui. A ognuno di loro offrirà il proprio sorriso e la propria visione pulita della vita. Il film riesce ad affrontare tematiche importanti senza appesantire il tono, pur senza svilire l’argomento con un approccio troppo leggero.

Albanese si conferma attore di grande versatilità, ed appaiono sempre più lontani i tempi del cabaret. Amelio sembra però affidarsi quasi esclusivamente alla credibilità della recitazione del protagonista, che finisce per emergere troppo relegando sullo sfondo gli altri personaggi.

Forse ciò che manca è un approfondimento degli altri ruoli, che restano soltanto accennati. Il rischio è quello di guidare il giudizio dello spettatore verso una visione univoca del giusto modo di affrontare la realtà, offrendo la purezza di un buonismo indomito.

Quest’unica pecca non va però ad inficiare la buona riuscita di un film che, nonostante la drammaticità di fondo, regala una timida luce di speranza.

REGIA: Gianni Amelio

ANNO: 2013

GENERE: Drammatico

DURATA: 104 minuti

TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=gfUrMY6id1o

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