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ASCOLI PICENO – Riapertura stagionale della caccia al cinghiale per la provincia di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Dal 19 ottobre 2014 al 18 Gennaio 2015 stagione venatoria nel rispetto della Legge Regionale n. 7 del 1995. All’interno del Parco dei Monti Sibillini è previsto il controllo numerico con cacciatori opportunamente formati dall’ente stesso nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica. Tre sono le tecniche di caccia ammesse: braccata con squadre, girata con cani al guinzaglio e con appostamento. L’assessore alla caccia Paola Giorgi conferma che l’obiettivo è quello di coniugare le istanze di tutela faunistico ambientale con un esercizio dell’attività venatoria svolto in modo equilibrato e responsabile.

ORIGINI DELLA CACCIA AL CINGHIALE – L’uomo ha cacciato il cinghiale sin dall’età della pietra per il proprio sostentamento. Omero ci narra di eroi greci come Castore e Polluce o di Ulisse nell’epica Odissea che riportano segni e cicatrici dovute a battute di caccia al cinghiale. In quei tempi l’animale non era di buon auspicio, simbolo di morte perchè veniva cacciato a partire dal 23 settembre che indicava il giorno vicino alla fine dell’anno nel calendario greco. Al contrario invece i romani dove la caccia era necessaria già in giovane età per fortificare il fisico ed il carattere del suo futuro cittadino. Ai giorni nostri con l’aumento del tenore di vita sempre meno gente sente il bisogno di cacciare il cinghiale per bisogni alimentari, ciò ha permesso alla popolazione di cinghiale di riprendersi dal calo numerico subito in passato ma nello stesso tempo di aumentare la sua presenza e divenire sempre più cause di danni all’ecosistema locale. Per quest’ultima ragione si rendono necessarie periodiche operazioni di ridimensionamento numerico.

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