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ASCOLI PICENO – Gli agricoltori del Piceno sono impegnati, in questi giorni, ad ultimare la raccolta dell’oliva tenera ascolana. Un’annata sicuramente non propizia per questo frutto autoctono. Si evidenzia, infatti, una diminuzione del raccolto di circa il 30 per cento rispetto allo scorso anno con un conseguente aumento del prezzo alla vendita. Ad affermarlo è la Cia – Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli e Fermo che ci parla di una situazione negativa per la raccolta della tenera ascolana determinata dalla frequenti piogge verificatesi la scorsa estate e soprattutto dai danni provocati dalle mosche. In particolare il raccolto è stato quasi nullo per quegli agricoltori che non hanno adottati gli appositi trattamenti contro questi parassiti.

SALGONO I PREZZI – Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Borsa Merci di Ascoli, in realtà, il costo dell’olio extravergine di oliva al chilo è tra i 9 e 10 euro, mentre lo scorso anno oscillava tra i 6 e i 7 euro. Anche a livello nazionale per l’olio si preannuncia un’annata nera. Le prospettive sono quelle di una netta riduzione, che rischia di sfiorare il 40%, della quantità di olio prodotto. Un calo generalizzato dovuto in primo luogo al particolare andamento climatico che ha favorito l’attacco di parassiti e creato condizioni nel complesso sfavorevoli alla produzione.

UGO MARCELLI – Il presidente della Cia Ascoli e Fermo, nonché consigliere del Consorzio di tutela dell’Oliva ascolana del Piceno DOP Ugo Marcelli ha dichiarato: “Proprio in questi giorni sta per partire il percorso dell’oliva tenera ascolana relativo installazione di nuovi impianti grazie al Piano di sviluppo rurale della Regione Marche e con esso quindi iniziative volte alla protezione e alla tutela della Dop”. Proseguono, inoltre, le attività di salvaguardia della DOP da abusi, atti di concorrenza sleale e contraffazione.

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