Articolo
Testo articolo principale

ANCONA – Pesaro e Ancona si piazzano rispettivamente all’undicesimo e al dodicesimo posto, seguite da Macerata in tredicesima posizione, mentre a metà classifica, in cinquantaseiesima posizione, troviamo Ascoli Piceno. Questi sono i risultati di Ecosistema Urbano, il rapporto Legambiente, Ambiente Italia e Sole24Ore che raccoglie i dati di 104 capoluoghi italiani per valutare la qualità delle politiche ambientali messe in campo dagli amministratori pubblici nei capoluoghi di Provincia, valutandone così, per ciascuna, la vivibilità ambientale. In cima alla classifica spiccano i nomi di città medio-piccole soprattutto nel nord Italia anche se tra le prime dieci ne troviamo alcune del centro come Oristano, L’Aquila e Perugia. Male Crotone, Isernia e Agrigento agli ultimi posti del rapporto (leggi il rapporto completo cliccando qui).

LE MARCHE – Pesaro, Ancona, Macerata e Ascoli Piceno, i quattro capoluoghi marchigiani coinvolti nello studio, risultano mediamente virtuosi dal confronto con le altre città italiane. Il quadro, però, che Ecosistema Urbano traccia, nel compimento del suo ventunesimo anno, è quello di un’Italia in stallo che non riesce a immaginare il cambiamento necessario. Produzione di rifiuti, elevato tasso di motocicli circolanti e l’elevato tasso di incidentalità stradale sono alcuni dei fattori attori analizzati dal rapporto che incidono notevolmente per molti Comuni. Dall’altro lato, però, in questi anni sono state portate avanti buone politiche, come mobilità alternativa, piste ciclabili, raccolta differenziata ed energie rinnovabili. Brillano, relativamente, le province di Ancona e Pesaro.

IL PICENO – Per quanto riguarda Ascoli Piceno, lo studio di Legambiente mostra una buona situazione per lo stato delle acque, come anche a Macerata (al primo posto per la bassa dispersione nella rete idrica e per la basse concentrazioni di ozono). Buona la posizione raggiunta nel settore delle politiche energetiche, mentre c’è ancora da lavorare in fatto di depurazione. Negativi i dati relativi all’offerta ciclabile e all’estensione delle isole pedonali; la provincia ascolana infatti contra 2,21 metri eq/ab in fatto di piste ciclabili, mentre si sta lavorando per l’estensione delle isole pedonali. Il dato, però, che colloca ufficialmente Ascoli Piceno, come la peggiore tra le provincie marchigiane, è quello della raccolta differenziata (42,4%), collocandosi al 53° posto della classifica nazionale. Non disponibili i dati relativi all’inquinamento atmosferico, in quanto troppo parziali sono i dati sulle polveri sottili pervenuti.

Ecosistema urbano – Marche

LEGAMBIENTE – “Amministrazioni, cittadini e associazioni possono lavorare insieme per costruire città migliori e più desiderabili – commentano Luigino Quarchioni e Francesca Pulcini, rispettivamente presidente e vice presidente di Legambiente Marche -. Il cambiamento dei nostri centri urbani è la grande sfida che ci aspetta nei prossimi anni; un cambiamento fatto di mobilità pubblica, piste ciclabili, raccolta differenziata spinta, edifici efficienti senza consumo di suolo. Molto dipenderà dalla collaborazione tra istituzioni e cittadini, insieme ideatori e protagonisti di questo processo. Pensare e realizzare città più moderne non è un sogno. A tutte le istituzioni, Regione, Province e Comuni chiediamo di avere più coraggio e di puntare su politiche ambientali avanzate – concludono Quarchioni e Pulcini – poiché soprattutto in questo momento di crisi, le politiche ambientali possono essere la bussola per orientare processi sani di innovazione e ammodernamento, elementi strategici per uscire dalla crisi”.

TAG: , , , , , , , , , , , , ,