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Annarita Briganti è una giovane giornalista freelance che ha scritto un libro su un tema complicato e capace, al suo semplice apparire nei dibattiti, di scatenare polemiche, dubbi e di metterci di fronte a tante domande. L’argomento è l’aborto e la dolorosa ricerca della maternità attraverso la fecondazione assistita con le sue leggi italiane, complicatissime e  frustranti. Annarita tuttavia non si arrende alla situazione e ci racconta, anche con ironia, una sorta di mondo parallelo in cui molte donne si ritrovano a vivere quando, scoperta la difficoltà nel generare, sono costrette a sottoporsi, per rispondere a desiderio di maternità, a una serie di terapie e situazioni pesanti sia per il corpo che, soprattutto, per lo spirito.

Partendo dal libro di Annarita “Non chiedermi come sei nata” che presenteremo, come accennavo, sabato 22 novembre insieme a Marilena Eleuteri e Anna Romana Sebastiani ho deciso di dedicare questo post ad alcuni libri che in modo più o meno diretto affrontano il tema dell’aborto e della maternità. Si tratta di libri che spesso raccontano esperienze in prima persona, forse perché sono argomenti su cui l’immaginazione dello scrittore sente una sorta di gap incolmabile. Ecco dunque la mia breve lista di suggerimenti a cui aggiungo anche quella dei libri che mi ha suggerito direttamente la nostra autrice.

Il primo che mi viene in mente è “Nessuno sa di noi “ di Simona Sparaco. Anche Simona racconta una storia durissima di un figlio cercato desiderato e poi lasciato andare via, per amore.

Proseguo poi con un libro molto particolare in cui un aborto diventa un punto di passaggio verso  la riscoperta di sè e di cosa significa aver cura: “Il caffè delle donne” di Widad Tamimi.

Concludo con il romanzo, famosissimo, di Margaret Mazzantini: “Venuto al mondo” dove la maternità diventa un riscatto contro il dolore del tempo che passa, della guerra che uccide e della solitudine che cancella.

Ecco,  questi sono i miei ecco i consigli. A questo piccolo percorso aggiungo i suggerimenti della nostra autrice, Annarita Briganti. Alla mia fatidica domanda “quali libri consigli come percorso di lettura mi ha risposto così:

“Libri che sento vicini a Non chiedermi come sei nata (Cairo):

  1. Le opere di A. M. Homes (l’ultimo romanzo è “Che dio ci perdoni” n.d.r.), che è ricorsa alla fecondazione per avere la sua bambina. L’autrice credo sia lesbica. Una delle poche, come me, a parlare della propria vita con coraggio e verità;
  2. Sara Rattaro, “Niente è come te. In Non chiedermi come sei nata”Gioia lotta con il cuore, l’anima e il corpo per diventare madre e per essere amata. Nel libro di Sara il protagonista lotta per ricostruire un rapporto con sua figlia adolescente, sottratta dalla madre in un divorzio doloroso. Capacità rara di raccontare i rapporti personali;
  3. Cristiano de Majo, “Guarigione”. Cosa succede quando hai due gemelli, uno dei due malato e tu stesso sei guarito da un brutto male? Il mio libro e quello di Cristiano si parlano. L’autore mi ha detto che non l’ha ancora letto perché stava scrivendo il suo e forse fa un po’ male, ma in entrambi i casi si tratta di autofiction di altissimo livello.

Per il resto, non trovo altri romanzi simili al mio. La fortuna di “Non chiedermi come sei nata”, oltre ad aver previsto i colpi di scena legislativi sulla fecondazione, è stato raccontare per la prima volta dall’interno uno dei nodi irrisolti dell’Italia. Un paese che vorremmo sempre più civile e felice, ma questo può passare solo attraverso la libertà personale e perché no, i sentimenti”.

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