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APPIGNANO DEL TRONTO – Ogni fine anno, subito dopo il cenone di San Silvestro, il centro storico di Appignano del Tronto diventa teatro della tradizionale “Processiò de l’anne viecche”: la tipica processione dell’anno vecchio, manifestazione appignanese che celebra le esequie del defunto anno e festeggia la nascita del nuovo. Sacro e profano si fondono in un curioso e goliardico corteo funebre formato da grotteschi personaggi e costumi simboleggianti i mesi dell’anno, i quali, accompagnati dalla banda strombazzante a tutto fiato una buffa arietta funebre, sfilano per le vie del paese portando sbiadite ghirlande.

TRA SACRO E PROFANO – Le fiaccole della Compagnia Bonamorte e i lumini accesi lungo le rue rischiarano il passaggio dei figuranti che officiano il funerale aspergendo di vino gli astanti. Segue il carro funebre, sospinto dall’umano bue e asinello, che avvolto dall’allegria della folla procede a scossoni e sembra sfasciarsi ad ogni sobbalzo. Sul carro, la grande bara dell’anno vecchio che, allo scoccare della mezzanotte, verrà data alle fiamme dalle guardie romane in Piazza Umberto I. Tra fiaschi di vino e spettacoli di fuochi, si accoglie festosamente la nascita del nuovo anno.

GLI APPUNTAMENTI – Si inizia il 30 dicembre con la veglia dalle ore 21 in diversi luoghi della città (clicca qui per il programma completo). Il 31 dicembre si svolgerà il “Cenone dei parenti stretti”, ovvero il momento conviviale di quanti vorranno partecipare attivamente all’organizzazione del corteo e partecipare come figuranti. Il cenone ha inizio alle ore 19.30 con l’aperitivo di benvenuto e termina alle ore 22.30, quando tutti i commensali, urlando a squarciagola il proprio dolore e recitando arcaiche litanie, si accoderanno al carro funebre e raggiungeranno la piazza principale del paese dove la bara del vecchio anno verrà data alle fiamme. Tra canti, balli e fuochi si farà festa fino a notte inoltrata.

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