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ASCOLI PICENO – Il nuovo decreto legislativo che ha di fatti modificato l’Imu agricola, ripristinando l’esenzione per le zone montane è visto di buon occhio dal presidente regionale della Coldiretti. “Se fosse rimasto in auge il decreto di novembre – spiega infatti Tommaso Di Sante – i rischi sarebbero stati superiori. Grazie all’azione posta nei confronti del Governo, siamo riusciti a ottenere un’esenzione importante: totale per 3456 comuni italiani (prima erano 1498) e parziale per 655 comuni”. Il presidente della Coldiretti aggiunge che il dato risulta positivo anche nelle Marche, anche se rimane in attesa dei dati ufficiali, relativi a tutto il territorio.

IMU AGRICOLA NEL PICENO – Nel Piceno però, gran parte dei terreni destinati alla agricoltura e al vivaismo non si trovano in zone montane o parzialmente montane e se i proprietari/affittuari che sono coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli saranno esonerati a pagare l’imposta del 2014 (per il decreto legge di novembre), per il 2015 non è prevista per loro, alcuna esenzione.

COLDIRETTI IN ATTESA DI UN REPORT – Poniamo il problema a Di Sante, il quale ci risponde: “Non conosco la situazione Comune per Comune, ma visto il quadro a livello generale, le aziende colpite sono molto meno, come i Comuni che avrebbero dovuto pagare. Attendiamo comunque il report regionale per la prossima settimana”.

Il CAF DELL’USB SULL’IMU AD ASCOLI – Critiche pesanti contro la nuova imposta giungono da Tiziana Vagnoni, responsabile del Caf dell’Usb : “Il pagamento dell’Imu sui terreni entro il 10 febbraio 2015, decisa dal Governo per decreto il 24 gennaio scorso , e che andrà a gravare su tutti i proprietari anche di lotti minimi, rischia di far congestionare il funzionamento dei Centri di assistenza fiscale, data la tempistica prevista e la mancanza di informazioni sulla questione da parte degli utenti e dei cittadini”. Il rappresentante sindacale si riferisce alla situazione del Comune di Ascoli che, essendo stato stato classificato come parzialmente montano, garantirà esenzioni solo a coltivatori diretti e a imprenditori agricoli professionisti. “Questo provvedimento intempestivo e retroattivo – conclude Vagnoni – riguardante poi la posizione relativa al 2014, da un lato aggraverà ancora la situazione economica di migliaia di pensionati, precari, disoccupati, famiglie che vedranno aumentare le loro sofferenze e difficoltà per l’introduzione di un nuovo balzello”.

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