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ASCOLI PICENO – Nella vicina Val Vibrata ha suscitato una raffica di proteste da parte dei proprietari dei terreni che dovrebbero essere espropriati per consentire il suo passaggio. Stiamo parlando del metanodotto della Società Gasdotti Italia, 75 kilometri che interessano il secondo tronco di “Cellino-Teramo-San Marco” tra Abruzzo e Marche. A Sant’Egidio alla Vibrata i cittadini sono sul piede di guerra per quei due kilometri che attraverseranno la frazione di Villa Marchetti per giungere poi nella Provincia di Ascoli Piceno, fino a connettersi con Snam Rete Gas di Sant’Elpidio a Mare. Le proteste contro i lavori sono arrivate fino al consiglio comunale santegidiese che lo scorso dicembre ha dato parere sfavorevole alla realizzazione del metanodotto, che in Abruzzo toccherà i Comuni di Bellante, Sant’Egidio, alcuni territori di Teramo, Campli, Sant’Omero, Ancarano e Civitella del Tronto. Il progetto ha già superato la Via – valutazione di impatto ambientale – delle due Regioni interessate, Abruzzo e Marche. Accese polemiche anche nel fermano e in particolare a Sant’Elpidio dove i cittadini si sono organizzati in comitati spontanei.

E NEL PICENO? – Il Comune di Ascoli Piceno ha anch’esso dato il via libera alla realizzazione dell’opera durante l’ultimo consiglio comunale. Il metanodotto avrà una importante ripercussione a livello di impatto ambientale in buona parte della Provincia di Ascoli Piceno, per cui è stato deciso che a titolo di compensazione verrà costruito un ponte ciclopedonale sul torrente Lama, in previsione dell’allungamento della pista che da Ascoli giunge in Vallata per poi ricongiungersi col tratto esistente che corre fino al mare. L’opera servirà a gestire meglio il fabbisogno energetico delle due Regioni con un incremento dei volumi di gas trasportati e delle portate della rete. Oltre ad Ascoli, saranno interessati i territori di Castel di Lama, Castorano, Offida, Ripatransone e Montefiore dell’Aso. In particolare, da Ascoli la struttura si affiancherà al metanodotto Carassai-Poggio San Vittorino, poi percorrerà il torrente Lama e la sovrastante ferrovia; arriverà quindi a Castorano oltreppassando la Salaria al confine con Castel di Lama, per poi giungere ad Offida.

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