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ASCOLI PICENO – Nell’ambito delle celebrazioni relative al centenario della Grande Guerra, la Libreria Rinascita, in collaborazione con il Lions Club Urbs Turrita e con l’ISML Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche e dell’età Contemporanea, organizza un importante incontro dedicato agli effetti devastanti che la guerra ebbe non solo sui corpi ma anche sulla mente dei reduci.

L’EVENTO – Sabato 28 Febbraio, alle 17.30, verrà presentato il volume “Ammalò di Testa – Storie dal manicomio di Teramo (1880-1931)“. Il libro si inserisce nel ciclo di incontri “Follia di Guerra”, organizzato dall’ISML, e permetterà di conoscere meglio una delle pagine più dolorose della storia nazionale e locale insieme all’autrice del volume Annacarla Valeriano, ricercatrice presso l’università di Teramo. Parteciperanno al dibattito Costantino Di Sante, storico dell’ISML e direttore dell’Istituto di Storia Contemporanea della Provincia di Pesaro e Urbino, e Luigi Ponziani, direttore della Biblioteca Provinciale “Mechiorre Delfico”. Al termine dell’evento si terrà un piccolo aperitivo presso la sala caffè della libreria. Agli studenti verrà rilasciato attestato per i crediti formativi.

IL LIBRO – Sul finire dell’Ottocento, in un contesto scandito dalla povertà, dal vagabondaggio e dalle trasgressioni dei costumi, fu aperto a Teramo il manicomio Sant’Antonio Abate, destinato a diventare uno dei più importanti dell’Italia unita. In questo studio, Annacarla Valeriano ripercorre le vicende di questo caso esemplare, analizzando gli scambi reciproci fra l’istituzione medica e la società e mostrando come il processo di medicalizzazione abbia portato alla fondazione di uno “spazio” preposto al controllo, alla gestione e al “recupero” delle fasce marginali. Ma il manicomio rappresentò anche, per l’Abruzzo, una straordinaria opportunità economica, trasformandosi nella più importante azienda del territorio. La “poliedricità” della struttura teramana emerge soprattutto quando ci si sofferma su ciò che si staglia alle spalle degli internamenti: i traumi e i cambiamenti tumultuosi che hanno percorso la società si traducono spesso in forme di alienazione mentale che il manicomio ha finito per amplificare. Centrale è il ruolo svolto dall’istituzione nella costruzione storica del “malato”: in questo processo, la scienza psichiatrica e le tradizioni popolari contribuiscono alla definizione del malato di mente come categoria sociale a sé. In questo libro, le storie di vita sono il punto di partenza di un racconto che investe l’intera storia nazionale.

L’AUTRICEAnnacarla Valeriano è studiosa di storia contemporanea. Per la Fondazione Università degli Studi di Teramo è responsabile del progetto “Voci dal manicomio”, dedicato al recupero, alla valorizzazione e alla divulgazione delle memorie del manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo. Ha contribuito a fondare l’Archivio Audiovisivo della Memoria abruzzese dell’Università degli Studi di Teramo.

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