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C’è questa minuta ragazza francese, nata in Indocina che a vederla sembra una bambola di porcellana ma che ha il fuoco dentro e che in ogni suo gesto mette l’anima e il corpo con una passione e una fame di vita bruciante e a volte pericolosa. Marguerite Duras, scrittrice francese icona della contestazione e della cultura francese che rivoluzionò letteratura e cinema con il Nouveau roman e la Novelle Vague, è al centro di un bel libro scritto da Sandra Petrignani che, nella biografia romanzata “Marguerite”, ne ricostruisce la vita e gli amori attraverso una narrazione spezzata da flash back continui e spiazzanti che raccontano l’esistenza della poliedrica autrice francese come in un sogno allucinato. Il libro è diviso nelle tre persone della trinità Durasiana: Nené la bambina bisognosa d’amore, Margot la donna guerriera e Duras il mito che cammina.

La Duras è un personaggio scomodo: donna dal carisma totalizzante, erotica errante ed eretica per usare una tripletta di aggettivi “liciniani”. Di lei il grande pubblico conosce solo il libro “L’amante” da cui Annoud trasse un film sensuale e pieno di atmosfera. Tuttavia, la scrittrice Duras non può essere ridotta solo a questo testo, per quanto bello. La sua ricerca della verità nella scrittura fu una missione, una vocazione così grande da portarla anche all’autodistruzione (per colpa dell’alcol, del dolore causato della solitudine che vivono tutti i grandi e del suo rapporto con l’amore vissuto sempre come una forma di “annientamento”) . In questo post che vuole essere un piccolo omaggio alla sua figura di Donna Contro (visto che si avvicina la celebrazione per la festa della Donna 8 marzo) vi segnalo alcuni dei suoi libri che rappresentano le pietre miliari del suo lavoro di ricerca interiore.

Inizio dal suo libro di svolta Moderato cantabile che fu per lei l’inizio del nuovo modo di scrivere. Segnalo poi “Occhi blu, capelli neri che racconta la forza terribile dell’amore ed è dedicato al suo ultimo compagno, lo sfuggente Yann AndréaProseguo poi con due testi particolari ma molto importanti per capire la figura anche storica e l’impegno politico di Marguerite: Il Dolore che ricorda la sua partecipazione alla resistenza e la traumatica esperienza della deportazione del marito Robert in un campo di concentramento; infine l’intervista “La passione sospesa” dove Marguerite Duras si confida con una giovane studiosa. Bene se volete saperne di più siete inviati venerdì 6 Marzo alla Rinascita.

A presto scrivetemi a info@bibliodiversita.it

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