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ANCONA – Prende sempre più forma il quadro politico delle prossime elezioni regionali. Accanto alla coalizione di centrosinistra guidata dal PD di Luca Ceriscioli, al gruppo Marche 2020 del governatore uscente Gianmario Spacca e al Movimento Cinque stelle che candida Gianni Maggi, è stata presentata la formazione di sinistra “Altre Marche”, con candidato presidente Edoardo Mentrasti. “Una lista unitaria inedita con un nuovo simbolo e un progetto ambizioso” fanno sapere i promotori. Cosa farà il centrodestra di Forza Italia e l’Udc (andrà con l’Area Popolare?), lo si saprà nei prossimi giorni.

“Noi vogliamo e immaginiamo – ha detto Edoardo Mentrasti – un’altra Regione, non quella che ha governato fin qui basata sul binomio PD-Spacca, che, solo ora, per questioni di leadership e di potere, è deflagrato, ma che, nel corso degli anni è stato sempre unito approvando e votando insieme tutte le scelte ed aggravando le contraddizioni e i problemi con cui siamo alle prese”.

IL PROGRAMMA DI ALTRE MARCHE – Ecco alcuni punti salienti del programma con cui la lista si presenterà ai marchigiani: “Vogliamo una Regione di una Sanità senza lunghissime liste di attesa e non a pagamento, che stabilizza più di 1000 precari e assume nuovi medici e infermieri per far funzionare i servizi di prevenzione nei territori – con le Case della Salute – e negli Ospedali; la Regione che sa reagire molto più e meglio contro la dura crisi economica e sociale (quella che sa invertire la decadenza del PIL marchigiano maggiore che in Italia, che sa combattere una disoccupazione esplosa in pochi anni dal 4% al 10%, una precarietà dilagante fatto di 9 su 10 nuovi contratti di lavoro precari, intermittenti, a tempo, un disagio sociale fatto di 130.000 marchigiani sotto la soglia di povertà) attraverso, per esempio, l’istituzione di un reddito sociale per disoccupati dipendenti precari, lavoratori indipendenti di almeno 600 euro, un Piano straordinario di nuovi lavori centrato sul risanamento ambientale e il riassetto idrogeologico; la Regione che sa promuovere la democrazia dal basso dei cittadini con una legge sulla partecipazione democratica che coinvolge, valorizza, dà potere, attraverso nuove regole e possibilità effettive di incidenza sui processi di programmazione e decisionali, alle associazioni, ai comitati di scopo, alle consulte civico-sociali alle energie diffuse sul territorio per renderle protagoniste di una nuova stagione; la Regione che valorizza l’ambiente e il paesaggio impedendo la realizzazione di impianti come quelli a biomasse o come i rigassificatori, bloccando il consumo di suolo; che non taglia del 44% i fondi per le aree protette che devono invece essere al centro di una rete ecologica delle eccellenze marchigiane e di un equilibrio territoriale armonico, che pubblicizza socializza la gestione dei beni comuni, dei servizi pubblici essenziali, a partire dalla acqua garantendo tariffe basse e un minimo vitale per tutti”.

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