Articolo
Testo articolo principale

RIPATRANSONE – Contro le trivelle si schiera anche la Coldiretti, l’associazione degli agricoltori. “La realizzazione di un pozzo di metano nelle campagne di Ripatransone – si legge in una nota – mette a rischio 3mila ettari di vigne, molte delle quali a Denominazione di origine controllata, oltre a creare seri dubbi per le attività turistiche, l’assetto del territorio e lo stato di salute delle falde acquifere”. A denunciarlo sono gli imprenditori agricoli ripani della Coldiretti, preoccupati per la possibilità che si possa procedere alla realizzazione della struttura proposta dall’Appenine Energy. “Un’opera – si aggiunge – che rappresenta un pericolo per il cuore del patrimonio vinicolo piceno, che va dalle campagne ripane a quelle di Offida, Montefiore e le altre cittadine vicine”.

“È inaccettabile che proprio nell’anno dell’Expo, che vede il cibo grande protagonista, si pensi di realizzare un’opera che avrà serie ripercussioni sulla filiera agroalimentare picena – spiega Enio Grisostomi, presidente della sezione Coldiretti di Ripatransone -, a partire dal suo prodotto più acquistato all’estero, il vino”.

“Il cantiere – continua la nota – verrebbe, infatti, realizzato in piena area di produzione vinicola delle Doc Piceno e Piceno superiore, Falerio, e Offida. Ma l’impianto, sia in condizioni di emissioni normali, sia in caso di incidente, è incompatibile con le aziende ed i loro prodotti e lo è ancora di più con il sistema di accoglienza (case vacanza, bed & breakfast, agriturismi etc.) che è stato creato in quest’area. Come possono i turisti convivere con una fiaccola alta decine di metri e con il rumore assordante della trivella in azione? Tutto ciò senza dimenticare che il pozzo verrebbe scavato ad appena 600 metri in linea d’aria dal centro abitato di Ripatransone, con l’ulteriore pericolo di contaminare le falde acquifere. Da qui la richiesta degli agricoltori locali della Coldiretti di bloccare l’iter di autorizzazione dell’opera”.

TAG: , ,