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ASCOLI PICENO – Dopo tante tensioni le due società che gestiscono il ciclo dei rifiuti avviano un confronto per la gestione unitaria del servizio. Soddisfatto il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo che ne comunica con soddisfazione l’avvio.

 

ATA E SINDACI – “Vorrei ricordare che, in pochi mesi con l’azione incisiva dell’Ata e dei sindaci, l’Autorità d’Ambito si è strutturata come ufficio e sta attuando con grande impegno e sollecitudine tutta la fase necessaria per la predisposizione del Piano d’Ambito e, nel frattempo, ha approvato il rendiconto di gestione che presenta un avanzo di circa 242 mila euro. – ha detto il presidente – Ribadisco inoltre che il Piano d’Ambito con i suoi contenuti di programmazione rappresenta una competenza di assoluta pertinenza dell’Ata che ha, appunto, il compito di indicare gli indirizzi a cui attenersi. Nessuna fuga in avanti dunque da parte delle società di servizi che hanno invece la funzione di gestire e non quella di pianificare”.

IL QUADRO ATTUALE – “Chiarito questo aspetto, come Presidente della Provincia, premetto in primis che non è stata ricevuta alcuna documentazione progettuale riguardo ad ulteriori discariche a Relluce. Inoltre devo anticipare che, viste le gravi criticità ambientali più volte già evidenziate anche dall’Arpam, dovute al delicato assetto idrogeologico locale ed ai cospicui ritardi nella copertura delle vasche già esaurite, non è possibile predisporre ordinanze urgenti per l’abbancamento a Relluce. Ritengo, infine, necessario da parte del Comune di Ascoli Piceno regolarizzare la propria posizione debitoria nei confronti dell’Ata: da un anno e mezzo, infatti, non vengono pagati i costi per l’abbancamento dei rifiuti comunali nella discarica di Geta che ammontano ad oltre 1 milione 200 mila euro”.

Intanto nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando per l’individuazione del consulente esterno che, con il supporto del personale tecnico e amministrativo della Provincia e dell’Ata, redigerà nel concreto il Piano d’Ambito mentre, entro il 7 giugno, sarà inviato ai Comuni, per le relative osservazioni, gli elaborati che individuano a livello macro-territoriale le aree idonee o meno alla localizzazione dei nuovi impianti dei rifiuti, urbani e speciali, in base al Piano di Gestione Regionale dei Rifiuti.

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