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FERMO – Falso made in Italy e prodotti taroccati o contraffatti, questo è un commercio che nelle Marche sottrae all’economia legale oltre il 10 per cento del mercato e movimenta quasi 300 milioni di euro. Colpisce per il 60 per cento il settore moda, seguito da quello derivante dalla pirateria musicale, audiovisiva e software, dei giocattoli, dei farmaci, dei cosmetici.

LEGALITA’ E SVILUPPO – Il 50 per cento del fatturato si riferisce a prodotti di abbigliamento, moda e accessori. Di questi falsi il 70 per cento sono borse, il 20 per cento piccola pelletteria, il 10 per cento valigeria. Se ne è parlato durante il convegno di Fermo su “Legalità e Sviluppo”, organizzato da Unioncamere Marche in collaborazione con Libera e Legambiente. Il presidente Di Battista ha descritto il senso dell’incontro, che è quello di sensibilizzare il mondo economico, imprenditoriale e la Società civile ai valori di Legalità e Giustizia. “Due prodotti contraffatti su tre – ha affermato – vengono dalla Cina, soprattutto vestiario e calzature. Dalla Turchia proviene la metà dei profumi e cosmetici contraffatti mentre dall’Egitto arriva il 35 per cento del falso made in Italy alimentare. Nella nostra regione l’industria del falso è un fenomeno in crescita, procurando notevoli danni a chi rispetta le leggi e ai consumatori ai quali fa correre rischi per la salute e la sicurezza. Da tempo come sistema camerale siamo impegnati per combattere la contraffazione e favorire la tracciabilità dei prodotti. Con una nuova cultura, tutti insieme possiamo farcela”.

NELLE MARCHE – Erano 58 i beni confiscati alla mafia nelle Marche alla fine del 2015. In decisa crescita rispetto al 2013 quando i beni espropriati risultavano 21. Nel dettaglio sono stati sottratti alla criminalità organizzata 37 immobili e tre aziende nella provincia di Pesaro Urbino, mentre ad Ascoli Piceno i beni confiscati sono stati 9, ad Ancona 5. Nel 2015 sono stati inoltre confiscati 3 immobili nel fermano e 1 nel maceratese. Uno schiaffo alla legalità ed un colpo alle imprese che operano seguendo le regole, vengono anche dai reati ambientali come lo smaltimento illecito dei rifiuti e l’abuso edilizio. Reati in crescita nella nostra regione, come ha ricordato il presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini. Nel 2015 sono stati accertati nella nostra regione 141 abusi edilizi rispetto ai 129 dell’anno precedente. In aumento anche i reali legati al ciclo dei rifiuti, passati dai 183 del 2014 ai 215 dell’anno scorso di cui ha parlato Antonio Pergolizzi snocciolando numeri impressionanti sul malaffare riconducibile all’ecomafia.

LA TESTIMONIANZA – In chiusura i presenti hanno ascoltato la testimonianza di Riccardo Tarantini, un uomo che da sempre combatte, pagando di persona, la microcriminalità non solo locale, di cui il presidente Palma ha tessuto gli elogi invitando i presenti “A ripartire dalla testimonianza di Tarantini che possiamo fare nostra – ha finito – per ripartire e insieme fare di più e meglio di quello che è stato fatto, per imporre la legalità”. Recente a San Benedetto del Tronto la scoperta dei vigili urbani di un magazzino sotterraneo dove erano conservati prodotti contraffatti.

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