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ARQUATA DEL TRONTO – Il FAI – Fondo Ambiente Italiano si sente coinvolto nello sforzo comune della ricostruzione dopo il sisma del 24 agosto. In coerenza con la sua funzione civile e con le sue competenze, e come già aveva fatto in occasione del sisma dell’Aquila, con il restauro della Fontana delle 99 cannelle, e di quello di Finale Emilia, il FAI partecipa all’emergenza con l’“adozione” e il restauro dell’Oratorio della Madonna del Sole di Capodacqua nella frazione di Arquata del Tronto, inagibile e gravemente danneggiato.

LA RACCOLTA FONDI – In continuità con questa volontà, il FAI lancia un appello per sostenere una raccolta fondi nazionale, con l’obiettivo di raccogliere i circa 300.000 euro necessari per il recupero dell’edificio e dare un futuro a un pezzo di storia che appartiene a tutti gli italiani. Intanto il FAI si impegna con lo stanziamento di un fondo immediato per svolgere le attività di indispensabile e urgente messa in sicurezza e le analisi propedeutiche per acquisire le informazioni necessarie a formulare un progetto di consolidamento e restauro. Per le donazioni: Causale “Terremoto Arquata 2016” IBAN: IT29J0335901600100000017752.

L’ORATORIO – L’Oratorio della Madonna del Sole, ora seriamente compromesso, è stato scelto per l’intervento del FAI non solo per l’affetto che da sempre suscita nella comunità locale, ma anche per la sua singolarità e il suo valore artistico: l’edificio è un piccolo tempio costruito nella seconda metà del XVI secolo, a pianta ottagonale, che la tradizione attribuisce a Nicola Filotesio, vero nome di Cola dell’Amatrice, architetto, pittore e scultore nato nel 1490 e originario di Amatrice. La facciata principale è crollata in parte, così come la cornice del rosone. Fortemente lesionato anche l’interno, caratterizzato da affreschi di grande pregio dedicati alla Madonna e al Figlio, come l’Assunzione della Vergine tra gli apostoli, della metà del Cinquecento, e la Madonna del Sole, il più antico dell’apparato (1523) e incorniciato nell’edicola, attribuito a un discepolo di Carlo Crivelli. L’affresco rimanda all’origine della chiesa, costruita nel luogo dove, in tempi remoti, avvenivano riti naturalistici in onore del sole, fino a quando la comunità locale sostituì il culto con quello per la Vergine. Il FAI gestirà in prima persona i lavori con regolari appalti onde poter restituire agli abitanti il bene nel più breve tempo possibile.

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