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ASCOLI PICENO – “E proprio quando il gioco si fa duro, che i duri iniziano a giocare”. Danila Pontani e Filiberto Caponi, dopo il 24 agosto quando il sisma ha sconvolto e distrutto vite, case e sacrifici, hanno un pensiero per i vigili del fuoco e rivolgono a loro un messaggio, un ringraziamento.

I SOCCORSI – “I vigili del fuoco, che senza pensarci su, si sono rimboccati le maniche, sporcati le mani, per tirar fuori le persone da sotto le macerie, senza sentire fatica, senza sentire il dolore, che inconsciamente faceva breccia nei loro cuori, non c’era tempo per piangere, non c’era tempo per riflettere, perché l’unico obbiettivo era salvare delle vite! E lo hanno fatto, oltre 200. – hanno raccontato – Erano tante le divise dei soccorritori nei luoghi distrutti e tutti hanno dato il loro contributo, anche persone comuni , ma quelle veramente sporche per la polvere erano le loro!”

COME ANGELI – “Per non parlare del dopo, quando la situazione si è calmata, loro, come angeli custodi accompagnano nelle case pericolanti i sopravvissuti, per recuperare i propri averi, dalla cosa più stupida alla più importante e spesso le due cose coincidono, rischiando in qualsiasi momento la propria vita. – continuano nel loro racconto – Ma per loro non è uno sforzo, non è un peso, ma è un piacere, anzi una vocazione! Di certo non lo fanno per i soldi considerato il loro modesto stipendio… non rincorrono mica una pallone loro.. ma non polemizziamo.. loro non lo fanno mai. Loro non esitano a mettere le mani nella terra dopo la distruzione, la stessa terra che i nostri nonni e bisnonni hanno lavorato e impastato per costruire ciò che la stessa terra si è ripreso in un istante. Ma loro salvano anche quell’istante in memoria degli uomini e degli artisti che hanno reso bella la nostra terra… ferita ma non finita…  sotto la loro protezione e con un elmetto in testa , di casa in casa.. di chiesa in chiesa a salvare il salvabile o a metterlo in sicurezza…quella sicurezza che mai come ora suona così lontana… come lontana è quella tranquillità che solo questi posti sapevano dare…ma grazie a questi uomini  siamo tornati anche solo per un momento nelle nostre case a prendere le nostre cose… necessarie per ricostruire il nostro cuore ancor prima delle nostre dimore che torneranno più belle di prima… perche la vita continua. Sarà cosa da poco ma grazie vigili del fuoco!”.

TERRA FERITA, MA NON FINITA – “Vorrei nominarvi tutti dal primo all’ultimo, ma non è possibile, tra l’altro loro non amano i riflettori… se non quelli per scavare anche di notte…ma doveroso riportare alcuni dei tanti nomi che hanno operato al nostro fianco… è bene che questi uomini abbiano il giusto riconoscimento almeno da parte di chi li ama, cioè noi tutti!”.

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