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ASCOLI PICENO – Il sindaco di Ascoli ha formulato un appello al presidente della giunta regionale Luca Ceriscioli per sollecitare il governatore a sganciare i fondi europei per la competitività diretti a piccole e medie imprese dal complesso iter previsto per la costruzione dell’accordo di programma per il riconoscimento del Piceno quale area di crisi complessa.
SUI FONDI ALLE IMPRESE – “Il governo ha stanziato, a sostegno della procedura di crisi complessa, una somma pari a circa 6 milioni di euro ma solo per progetti di importo superiore a 1,5 milioni. – ha scritto Guido Castelli – Si tratta dunque di una tipologia di investimento molto significativo ma che presumibilmente riguardarà solo imprese di dimensione medio/grande. A ciò si aggiunga che l‘attuazione del progetto richiede tempi assolutamente non prevedibili allo stato attuale, poichè siamo in una fase di verifica delle idee imprenditoriali da parte di Invitalia ancora preliminare rispetto alla definizione del Piano di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI)”.
PER LE PMI – “In questa logica per le piccole e medie imprese del Piceno potrebbero risultare particolarmente appetibili le risorse previste dal POR FESR 2014-2020, Asse 3, Priorità di investimento 3b, destinate allo Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da crisi diffusa della attività produttive. – ha aggiunto -La giunta regionale, in questo senso, ha già individuato, come potenziali beneficiarie delle provvidenze di cui sopra, tre aree di crisi regionale e cioè: l’area dell’Accordo di programma Merloni (56 comuni), l’area del Piceno (33 comuni della Provincia di Ascoli Piceno, Area di crisi già in parte individuata con DGR n. 305 del 26.02.09) e, infine, l’area in crisi della provincia di Pesaro Urbino (DGR n. 1166 del 21.12.2015). Sulla scorta di questa scelta la giunta regionale ha anche emanato un bando che ha aperto lo sportello di presentazione delle domande a far data dal 14 luglio 2016″.
E PER IL PICENO? – La cosa piuttosto discutibile tuttavia – ha sottolineato Castelli – è che questo bando vale solo per le aree di crisi ex A. Merloni e della Provincia di Pesaro Urbino, ma non per l’area del Piceno poiché la Regione ha deciso ‘di rinviare a successivo atto l’operatività del bando allegato agli investimenti localizzati nei Comuni dell’Area di crisi del Piceno, subordinatamente alla stipula dell’Accordo di Programma di approvazione dell’Area di crisi complessa del Piceno-Val Vibrata”. Una scelta, secondo Castelli, che “produce uno svantaggio molto pesante a carico delle nostre imprese che vedono congelati i finanziamenti in attesa che si concluda la complessa procedura per la definizione dell’accordo di programma”. Ad aggravare la situazione, le modalità di messa in opera del progetto a bando entro 30 giorni dalla data di ricezione della comunicazione della concessione delle agevolazioni.
DUE RICHIESTE A CERISCIOLI – Il sindaco Castelli a Ceriscioli chiede due cose: di inserire anche per l’area di crisi del Piceno la possibilità (già prevista per l’area di crisi della Provincia di Pesaro Urbino) per le imprese di avviare gli investimenti entro i 12 mesi antecedenti alla data di presentazione della domanda optando in questo caso per l’agevolazione in regime de minimis ai sensi del Reg. (UE) 1407/2013; di aprire immediatamente lo sportello per la presentazione delle domande anche per l’area di crisi del Piceno senza dover attendere le complesse e lunghe procedure di MISE ed Invitalia (durate diversi anni come già accaduto per Rieti ed altre aree nazionali di crisi complessa) per l’apertura dello sportello nazionale destinato tra l’altro ad investimenti di natura e taglia completamente diversi  (oltre 1,5 milioni di euro) da quelli oggetto del bando regionale.
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