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Migliorare l’accesso alla banda larga e portare il Wi-fi libero nelle città d’Europa: questi sono solo alcuni degli obiettivi perseguiti dall’Unione Europea nell’ambito dell’Agenda Digitale, il cui termine è l’anno 2020. Quello dello sviluppo e della diffusione di Internet è infatti un tema considerato prioritario su piano europeo, e per il quale sono stati previsti numerosi investimenti, che cominciano a dare dei primi risultati.

Il piano europeo. L’Agenda digitale europea si è infatti posta tre obiettivi fondamentali da raggiungere: il primo, che doveva essere completato entro il 2013, prevedeva accesso ad una connessione in banda larga (ovvero, fino a 20 Mbps) per tutti i cittadini europei; più ambiziosi ancora gli altri punti, con scadenza 2020, che riguardano l’estensione dell’accesso per tutti i cittadini europei a una connessione Internet in banda ultra larga (ovvero, 30 Mbps o più) e la possibilità di disporre di una connessione internet con velocità superiore a 100 Mbps per almeno il 50 per cento delle famiglie europee.

La banda in Italia. In Italia il quadro della situazione è ancora arretrato: nel nostro Paese, infatti, la banda ultra larga è presente solo in un 11 per cento dei casi, con Lombardia e Lazio che sono le regioni pioniere di questa nuova tecnologia (punte superiori al 20 per cento), ma anche molte zone in cui non esistono per nulla connessioni veloci. Eppure, proprio in Italia sono presenti realtà come Eolo.it, azienda che con le sue offerte Internet sta facendo conoscere agli italiani i vantaggi della banda larga e ultra larga per il web.

La situazione in Europa. Anche nel corso di una conferenza dal titolo “B-DAY: Going Giga”, organizzata a Bruxelles, il tema di Internet veloce è tornato al centro del dibattito europeo, con il Commissario Günther Oettinger che ha ribadito che la Commissione europea ha proposto una serie di misure per garantire a tutti la migliore connessione internet possibile nell’Unione Europea, così da migliorare la partecipazione di tutti nell’economia digitale.

I tre pilastri per Internet. La strategia europea per il mercato unico digitale si basa su tre pilastri, ovvero accesso a beni e servizi digitali (per famiglie e imprese), condizioni di parità per lo sviluppo di reti digitali e servizi innovativi, massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale. Dal convegno è anche partita una proposta: dare accesso a connessioni internet con velocità di 1 Gigabit di dati al secondo per tutte le scuole, gli hub di trasporto e i principali fornitori di servizi pubblici e le imprese ad alta intensità digitale in Europa entro il 2025. Inoltre, la Commissione propone che entro il 2020 tutte le famiglie, rurali o urbane, dovrebbero avere accesso alle reti che offrono una velocità di download di almeno 100 Mbps, che può essere poi aggiornato a 1 Gigabit, mentre nelle zone urbane e nelle principali strade e ferrovie dovrebbe essere garantita una copertura di banda larga senza fili di 5G.

Verso il futuro. Altro aspetto importante è quello relativo agli investimenti; sempre nel corso della conferenza di metà novembre, infatti, si è discusso delle opportunità per i privati e del loro importante contributo per arrivare a un investimento complessivo di 500 miliardi di euro. Non è mancato un approfondimento sui punti critici nella strategia, a cominciare dalla necessità di armonizzare le politiche delle reti e dall’approvazione di regole condivise, che risultano ancor più strategiche se consideriamo che, secondo le stime, entro il 2020 ci saranno circa 50 miliardi di oggetti connessi tra loro attraverso l’Internet of Things.

 

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