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Da sempre anche in Abruzzo si tratteggia il giocatore d’azzardo come uomo di circa 45 anni, possibilmente con la sigaretta in bocca, talvolta persino il sigaro. Frequentatore di luoghi malsani, individuo losco ed amante della perdizione. Quante volte si è sentito dire “ Quello gioca a poker” o “gioca alle carte” e persino “gioca d’azzardo”, tante allusioni particolari  che possono sembrare negative almeno per il sentire comunque.

Eppure anche in Abruzzo si gioca moltissimo, forse più che in altre zone di Italia, ma per preservare la propria privacy i giocatori preferiscono agire online. I casino online sono una soluzione semplice ed ambita sopratutto da chi non vuole generale ulteriori gossip intorno a sé.

Ma siamo sicuri che giocare sia proprio sbagliato? Tutti ormai conoscono la potenzialità della dipendenza da gioco e la ludopatia ed i casi dei soggetti diventati patologici sembrano comunque non essere in mai troppi. La ludopatia resta un fenomeno da tenere sotto controllo come le altre dipendenze.

Esistono però giocatori accaniti che non diventano ludopatici ma si tratta di persone che spesso giocano d’azzardo ai vari casino online e sono capaci di perdere o vincere somme interessanti. Talvolta però si fanno anche i debiti ed allora bisogna cercare di rendere le situazioni meno difficili da affrontare.

Se si desidera giocare d’azzardo porsi un limite è necessario, non è pensabile doversi trovare senza fondi per aver esagerato con le puntate al casino. Sebbene possa sembrare strano chi si rivolge ad usura c’è e continua ad esserci specie nel nostro territorio e nel sud di Italia. Esistono casi particolari che diventano addirittura giurisprudenza.

Da poco la Cassazione ha respinto un ricorso con questa motivazione: “La destinazione delle somme al gioco, al pari dell’imprenditore che si venga a trovare in una situazione di difficolta’ economica dovuta ad investimenti sbagliati e che dunque si rivolge al prestito usuraria, non determina di per se’ l’inattendibilita’ della persona offesa”. L’uomo veniva condannato ad una pena ordinaria di 2 anni e sei mesi.

Sembra infatti che per i Supremi Giudici possa venire escluso che l’inclinazione al gioco possa essere connessa in qualche modo con la necessità di rivolgersi ad un usuraio. Con moderazione e saggezza tutto può andare bene e tutto può essere fatto certo è che mettersi nei debiti per poter soddisfare la propria passione ludica diventa molto molto complicato ed allora bisognerebbe pensarci su prima di commettere qualche mossa avventata in un casino.