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ANCONA – Arriva dall’assessore regionale all’Agricoltura Anna Casina la rassicurazione per gli allevatori che hanno perso animali a causa della neve, che saranno risarciti. Ma arriva anche un duro monito diretto proprio alla Coldiretti. Secondo i veterinari della Regione Marche i capi morti sono per ora circa 200 su un totale di 24 mila bovini, 69 mila ovicaprini, 60 mila suini e 1 milione e 821 avicoli nell’area terremotata (tra questi una segnalazione a Smerillo con crollo parziale del capannone, ma non ancora verificati per questione di sicurezza).

L’ASSESSORE CASINI – “Noi siamo abituati a prenderci le nostre responsabilità. E’ ora che la Coldiretti si prenda le sue. – ha detto l’assessore Casini – Il nostro errore è stato fidarci della Coldiretti che doveva supportare gli allevatori che potevano farsi la stalla da soli sin dal 5 dicembre. Abbiamo sbagliato e ci scusiamo con gli allevatori. Ribadiamo che tutti i capi morti per il maltempo, regolarmente registrati, verranno risarciti, dopo avere ricevuto la conta dei danni per calamità dovuta alla neve e non certo al terremoto”.

LE SPIEGAZIONI DELLA REGIONE – Come viene riportato in una nota diffusa dalla Regione Marche, l’ordinanza del 28 novembre ha stabilito la possibilità per ogni allevatore di realizzare in autonomia le tensostrutture di emergenza, senza spesa alcuna. Dal 2 di dicembre riunioni (ogni settimana) con gli uffici regionali e le associazioni di categorie per stabilire chi volesse realizzare in proprio oppure con l’ausilio della fornitura regionale. Diverse anche le lettere proprio per stimolare le associazioni a scegliere una delle due opzioni. Ad esempio la Cia ha risposto aderendo alla fornitura regionale per i propri associati. In data 24 dicembre nessuna richiesta di stalla di emergenza, ai sensi dell’ordinanza 5, era pervenuta agli uffici regionali. Pervenute domande per 4 piazzole sul sistema informativo già attivo dai primi di dicembre. Dal 24 dicembre al 9 gennaio gli uffici della Coldiretti sono rimasti chiusi. Ad oggi, si conclude nella nota, sono pervenute 19 richieste di autorizzazione per la realizzazione delle piazzole per l’istallazione delle tensostrutture fornite dalla regione a fronte di oltre 148 abilitate. Ad oggi la ditta ha montato 5 stalle bovine e 13 ovicaprine, richieste dopo il terremoto del 24 agosto, con cantieri in corso su altri 40 strutture. 

PER L’EMERGENZA NEVE – La Regione, visto lo stallo di questi mesi e diramate le previsioni meteo, ha messo a disposizione e comunicato lo scorso 13 gennaio, una settimana prima dell’arrivo della neve,  le 11  stalle utilizzabili e disponibili nelle zone terremotate ad ospitare un totale di circa 4mila capi tra bovini, ovini e suini. Stalle tutt’ora vuote. Ora, dopo le ultime segnalazioni di Coldiretti, sono in corso ulteriori sopralluoghi da parte dei tecnici della Regione e lo scorso 19 gennaio sono state inviate le schede per la realizzazione delle strutture di emergenza, ma per l’assessore Casini quello avvenuto è solo un rimpallo di responsabilità.

 

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