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ASCOLI PICENO – Terremoto e crisi complessa, sono questi i due aspetti, distinti ma paralleli che spingono il Piceno a rilanciare la sua economia. Di questo si è parlato durante un incontro promosso dalla Cna di Ascoli Piceno che ha mirato a sottolineare come questi due aspetti possano essere visti in un’unica strategia di ripartenza e sviluppo del territorio.

RILANCIO DEL TERRITORIO – “Abbiamo illustrato la nostra posizione al Governo della Regione Marche e siamo fiduciosi per l’impegno profuso e la condivisione nei tanti incontri soprattutto con la vice presidente Anna Casini di quella che noi riteniamo una strategia di fondamentale importanza per il Piceno, ovvero ottimizzare e avere un quadro d’insieme delle risorse disponibile per metterle a disposizione di cittadini e imprese presto ma anche bene. – ha detto Francesco Balloni – Se parliamo di Area di crisi complessa, alla luce di almeno 4 eventi sismici importanti, possiamo dire che un eventuale ritardo di qualche mese sulla tabella di marcia, per la messa a regime delle procedure, non sia affatto una perdita di tempo. A nostro avviso si tratta di un’ottimizzazione doverosa che, nel complesso, porterà al Piceno un flusso di fondi che presumibilmente non era finora mai arrivato. Da notizie informali assunte si parla di 20 milioni di euro per l’Area di crisi complessa ampliabile ulteriormente di altri 28 milioni, estendibili a 60, per i comuni dell’area del cratere. E altri ancora sui quali si dovrà lavorare nel campo della singola progettualità delle imprese, sia che esse siano state colpite dal terremoto, sia che abbiano necessità di liberarsi dalla morsa della recessione che da molti anni ormai colpisce duro il nostro territorio”.

LA PROSPETTIVA DI CNA – La Cna di Ascoli Piceno, vicina alle imprese e ai cittadini in difficoltà, ribadisce la necessità di tempi rapidi di un ulteriore snellimento delle procedure burocratiche. “Allo stesso tempo – è il commento del direttore della Cna, Francesco Balloni – siamo sempre in continuo contatto con il Governo regionale delle Marche e con la vice presidente Anna Casini, a cui riconosciamo impegno e dedizione in questo momento molto critico. Governo regionale a cui continuiamo a chiedere, e con il quale come Cna condividiamo visione e strategie, che i problemi del Piceno non vengano visti per compartimenti stagni. E proprio per questo le risorse disponibili per l’Area di crisi e quelle stanziate per la ricostruzione post terremoto, a nostro avviso, devono essere inquadrate in un’ottica di sistema per evitare dispersioni e interventi fotocopia che si sovrappongono e sortiscono solo l’effetto di ritardare gli interventi”.

IL TERREMOTO NELL’AREA DI CRISI – La situazione è in continua evoluzione, basti pensare che in autunno i comuni considerati nel cratere erano 60, ora sono 128. “Oltre agli innumerevoli danni diretti – ha aggiunto Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena – abbiamo segnalazioni di cali di fatturato anche superiori al 70 per cento. Nell’area del cratere ma in generale in tutta la provincia. Una situazione del genere necessita di ricostruire sicuramente case, infrastrutture e laboratori. Ma anche un tessuto produttivo rinnovato e rinvigorito con i doverosi sostegni di cui ha bisogno e con tutte le risorse economiche che si possono mettere in campo”.

Per questo è stato chiesto sostegno al Governo con la modifica dell’ultimo decreto legge sul sisma, tenendo conto che direttamente o indirettamente in tante situazioni il reddito delle imprese si è azzerato. “Governo e Parlamento devono riservare un’attenzione davvero particolare a questa nostra situazione”, hanno concluso.

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