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ANCONA – Cinquantatremila scosse di terremoto dopo quel 24 agosto e la ricostruzione è al palo. Lo dice senza giri di parole il consigliere regionale Piero Celani. “Intanto le casette slittano, forse, al prossimo inverno; le stalle tra breve non serviranno più per carenza di animali da ricoverare; gli sfollati negli alberghi della costa stanno ricevendo l’invito a trovarsi nuove sistemazioni. – ha detto il consigliere Celani – E ancora. Le verifiche si è calcolato che non finiranno prima del 2018. E su questo scenario già di per sé da incubo si è abbattuto un nuovo, devastante, terremoto”.

LA PREOCCUPANTE INTERVISTA – Non sono passate inosservate la parole del commissario Vasco Errani che in un’intervista a Panorama ha detto che, come riporta il consigliere Celani “la ricostruzione è ferma e non certo per colpa sua, non si sa se e quando potrà ripartire, e che la Regione in particolare deve assumersi le proprie responsabilità. È assurdo, e il sottoscritto lo ripete da mesi, pensare che per cominciare a fornire le casette occorra aspettare di conoscere l’esatto fabbisogno definitivo delle stesse”.

L’ATTACCO ALLA REGIONE – Nel frattempo cosa si fa? “Certo per chi vive da sei mesi con l’incubo di nuove scosse, per chi ha vissuto nevicate artiche, per chi ha visto crollare il lavoro di una vita eppure non vuole arrendersi, sentire il commissario Errani puntare l’indice contro chi poteva fare e non ha fatto è stato sicuramente uno shock. – ha concluso – Ma, in fondo, Errani ha detto l’assoluta verità. Ed ha scoperto il coperchio di una politica regionale di piccolo, piccolissimo, cabotaggio. Una politica brava a chiedere ma non a rimboccarsi le maniche”.

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