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La grave situazione dell’emergenza maltempo che si è abbattuta sul Piceno è stata al centro di un consiglio provinciale straordinario che ha dovuto fare i conti con i danni provocati dalle ingenti nevicate, le frane e i dissesti.

Lavori urgenti dopo l’emergenza maltempo

Dopo l’assemblea dei sindaci, svoltasi lo scorso 20 febbraio, è stata illustrata in aula la ricognizione, da parte di Provincia e Comuni, dei danni subiti suddividendo i lavori in somma urgenza per neve, frane e dissesti idrogeologici dagli importi previsti per gli interventi di ripristino delle strade comunali e provinciali. Dalla rilevazione emerge che le spese in somma urgenza ammontano complessivamente a circa 15 milioni e 172 mila euro mentre la cifra totale per il ripristino della rete viaria provinciale e comunale si attesta a oltre 43 milioni di euro. “Pertanto il costo complessivo per l’emergenza – ha evidenziato il presidente D’Erasmo – supera i 58 milioni di euro. Un conto veramente difficile da sostenere per gli Enti Locali del territorio e che richiede l’assegnazione urgente di cospicue e vere risorse da parte dello Stato e della Regione Marche per poter superare l’emergenza e consentire al territorio di ripartire ed avviare la fase della ricostruzione nei luoghi colpiti dal sisma”.

Evitare lo spopolamento

Durante il dibattito aperto durante il consiglio, sono stati sollevati diversi punti e preoccupazioni per le conseguenze di questa emergenza maltempo che va ad aggravare la già difficile situazione post-sisma. I consiglieri intervenuti, infatti, hanno posto in evidenzia la necessità di azioni volte a contrastare lo spopolamento delle aree dell’entroterra ulteriormente aggravato dagli eventi calamitosi e la necessità di salvaguardare e rilanciare il turismo e le attività economiche, dalla costa alla montagna, valutando anche i danni indiretti del sisma.

Il documento dei sindaci

Il consiglio provinciale ha poi approvato all’unanimità il documento redatto dai 33 sindaci del Piceno che prevede una serie di emendamenti al Decreto Legge varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 9 febbraio. Nelle istanze di modifica avanzate, figura la richiesta di istituzione di una zona speciale, una “No Tax Area” al fine di accelerare la ripresa economica delle aree colpite dal sisma, arginare il rischio della desertificazione imprenditoriale ed attrarre nuovi investimenti. In questo senso, il documento recepisce anche la nota di Confindustria che fornisce opportune indicazioni e proposte per il rilancio delle attività industriali. Da evidenziare tra i suggerimenti dei sindaci la necessità della messa in sicurezza del territorio dai rischi ambientali con l’istituzione di fondi ad hoc e il ristoro degli oneri finanziari sostenuti dagli Enti Locali per gli interventi in somma urgenza e per il ripristino della viabilità. Il testo, votato dal consiglio provinciale, verrà inviato al Governo, al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, al Commissario Straordinario per la ricostruzione e alla Regione Marche.