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Tirreno Adriatico, Fernando Gaviria vince la 6a tappa, quella che partiva da Ascoli e giungeva a Civitanova Marche. Il velocista colombiano ha preceduto Peter Sagan e Jasper Stuyven. In classifica generale non cambia nulla, con l’altro colombiano Nairo Quintana leader assoluto della corsa dei due mari, con 50 secondi di vantaggio su Pinot. Domani la Tirreno Adriatico chiuderà i battenti con la cronometro di San Benedetto del Tronto.

La festa di Ascoli

Ad Ascoli è una grande festa. La città sin dalle prime ore del mattino è invasa dalla macchina organizzativa della gara. Alle 12.15 la partenza da piazza Arringo. Subito dopo passaggio nella splendida piazza del Popolo. Un fiume di gente per vedere da vicino i più grandi di questo affascinante sport. Erano 14 anni che la città delle Cento Torri non respirava il grande ciclismo. Nel 2004 infatti Ascoli fu scelta come arrivo di tappa del Giro d’Italia. In quell’occasione vinse Alessandro Petacchi

La fuga non va in porto, Gaviria beffa Sagan

Percorso ondulato, non particolarmente insidioso, con diversi saliscendi. La gara è stata caratterizzata da una fuga composta da 8 corridori (Maestri, Ballerini, Andretta, Bonusi, Marangoni, Gasataeur, Kochentkov e Henttala), divenuti poi 7 perché lo stesso Henttala si è staccato in prossimità di Recanati. 

Attorno al chilometro 80, è successa una cosa che non ti aspetti. A causa dell’abbassamento delle sbarre di un passaggio a livello, gli 8 fuggitivi sono stati fermati. Questo per consentire al gruppo seguente rimasto evidentemente attardato, di limitare al minimo il distacco. Lo dice il regolamento dell’UCI (Unione Ciclistica Internazionale). Peccato che lo stop sia arrivato a due passi dal Gran Premio della Montagna di Pollenza. 

Gli ultimi 8 km sono i più movimentati della tappa. Si ritovano davanti in solitaria Felline, Cattaneo, Terpstra e Mooric con quest’ultimo  che cade in curva a 3,5 km dall’arrivo. Da sottolineare che ci sono stati gli scatti anche di Nibali e del campione del Mondo Sagan che hanno dato quel pepe in più alla corsa. A 2 km dal traguardo gruppo compatto. Qui inizia la bagarre tra le squadre dei velocisti. A spuntarla è lo specialista Gaviria proprio davanti a Peter Sagan.

 

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