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Questa è una settimana molto interessante per quanto riguarda alcuni importanti dati economici che vengono pubblicati negli Stati Uniti. Lo stato dell’economia Usa si riflette evidentemente anche sul dollaro e sul rapporto tra l’euro e il dollaro usa. Le dichiarazioni del presidente di Federal Reserve Janet Yellen, hanno già smosso il cambio valutario euro-dollaro, portando sui livelli minimi delle ultime 6 settimane. Che cosa ha detto la Yellen, durante il suo intervento nella giornata di ieri? Le sue dichiarazioni sul molto probabile aumento dei tassi di interesse, per il mese di marzo, hanno causato un cross in chiave dollaro-euro, con la moneta statunitense che è scesa sui livelli minimi intraday a quota 1,056. Si sta delineando una settimana ribassista, quindi per il dollaro statunitense, in correlazione all’euro. Euro che torna forte, quindi, malgrado una convergenza di problematiche da risolvere per i Paesi dell’Eurozona.

Una moneta che dall’inizio di questo 2017 è in rapida oscillazione, dopo aver concluso una settimana piuttosto ribassista. Rimbalzano le notizie di un sell-off dopo le dichiarazioni della Yellen, ma bisogna ancora attendere l’azione dei traders del Vecchio Continente, prima di poter stabilire se il target del cambio valute sarà davvero sotto quota 1,05. Al momento l’euro-dollaro scambia in ribasso dello 0.16% a quota 1.0620. I maggiori esperti e analisti, nel commentare la notizia che riguarda il movimento rialzista dell’euro contro il dollaro USA, hanno espresso perplessità ed estrema cautela. Sappiamo benissimo che un euro così forte non è certo quello che bisogna auspicarsi per quanto riguarda l’Eurozona, specie dopo le ultime dichiarazioni in ottica BCE. In effetti, il peso maggiore e che più sta creando apprensione riguarda l’incertezza politica dell’Ue. Bisogna però ragionare per gradi, e stabilire quali sono le priorità, in ottica valutaria per il breve e medio periodo. La settimana sarà caratterizzata dalle notizie in ottica macroeconomica, per gli Stati Uniti. L’effetto Fed-Yellen, sicuramente influenzerà investitori, broker e trader sia in Europa che negli Usa.

Il cambio euro-dollaro dovrebbe permanere sotto una pressione di vendita nel corso di questa settimana. Torna a preoccupare, ancora una volta la crisi greca. Si tratta ormai di un vero spauracchio che sistematicamente tende a riproporsi, ed è ancora lontano da una fase veramente risolutiva e di chiarimento programmatico. Il mercato dovrebbe perciò tenere conto di questo forte elemento di instabilità. Tuttavia, a dettare la linea per il cambio tra euro e dollaro, sono le ultime notizie dei dati economici che provengono dagli Stati Uniti. Le parole di Trump su una sopravvalutazione del dollaro statunitense, sono ancora presenti tra traders e investitori. Per il momento questo si è tradotto in un significativo abbassamento, ma bisogna tener conto del fatto che il livello 1,06 non può continuare anche nel corso della prossima settimana. Detto questo, alcuni importanti dati macroeconomici potrebbero ulteriormente rafforzare l’euro, non solo in correlazione del dollaro, però.

Il dollaro sembra poter tornare presto in una nuova fase di crescita, specialmente se andiamo a valutare l’ipervenduto. Nonostante alcuni analisti abbiano espresso grandi perplessità circa la possibilità di mantenere un trend rialzista, per il dollaro nel breve periodo.

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