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“L’ufficio regionale per la ricostruzione non funziona ed è in clamoroso in ritardo su Ascoli Piceno”. A denunciarlo è il sindaco Guido Castelli, che snocciola dei dati a sostegno di questa tesi. Nel capoluogo piceno, infatti, su circa 7mila richieste di sopralluogo sono state realizzate solamente 1500 schede tra Fast ed Aedes. “In altre regioni – sottolinea Castelli – uffici ricostruzioni evidentemente più efficienti hanno riportato dati completamente diversi”.

Il Piceno è indietro

“A Spoleto 6500 schede già effettuate, a Teramo 3800 schede. – specifica Castelli – Possiamo dire con estrema sincerità che Ascoli è profondamente penalizzata da quella che è l’inadeguatezza dell’ufficio ricostruzione”. Il primo cittadino evidenzia che i ritardi conseguenti a questa situazione di impasse potrebbero scaricarsi proprio sui cittadini ascolani.

Verso il 31 luglio

“I provvedimenti dello stato – aggiunge Castelli – individuano nella data del 31 luglio la scadenza ultima per essere ammessi ai vari benefici e per inoltrare la domanda di sostegno economico”. Gli uffici dell’amministrazione comunale di Ascoli, nei mesi di sciame sismico, si sono prodigati per cercare di stimolare l’ufficio ricostruzione ad inviare squadre. “I nostri tecnici si sono resi sempre disponibili – continua Castelli – per 25 fine settimana su 29 (dall’inizio della crisi sismica) a collaborare con le poche squadre che ci venivano concesse anche per sopralluoghi da svolgere sabato e domenica, accumulando qualcosa come 5mila ore di straordinario: sono dati ufficiali e incontrovertibili. Chi sostiene il contrario dice il falso”.

Adesso servono i rinforzi

Sono due i provvedimenti adottati dal Comune di Ascoli per fronteggiare i ritardi della regione. “Stipuleremo una convenzione con il Comune di Livorno – dice ancora Castelli -, grazie all’ottimo rapporto che coltivo con il sindaco Filippo Nogarin, in modo che si possano dislocare ad Ascoli, per otto settimane, 10 tra tecnici e amministrativi abilitati a fare le schede Aedes. Tramite l’Anci, proprio per fronteggiare le lacune della regione, abbiamo deciso inoltre di ricorrere ad altre 2 unità individuando geometri che ci saranno utili ad organizzare il lavoro amministrativo”. Una mole di lavoro aggiuntivo che chiamerà il Comune di Ascoli ad un sforzo non indifferente di back Office: “Tutto ciò perché ancora – dichiara Castelli – c’è calma piatta da parte della Regione per quanto concerne le 4 unità di personale che già da un mese Ceriscioli ci aveva promesso. Stiamo telefonando di continuo ma non si hanno notizie. La situazione è gravissima – chiosa il primo cittadino ascolano -, e sarà presentata una specifica interrogazione parlamentare sul caso dei ritardi della regione sui sopralluoghi di Ascoli.  Non  è sostenibile che vi sia tanta inefficienza rispetto ad un tema così importante è vitale per la nostra comunità ed in particolare per il nostro centro storico”.
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