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Contrasto al cambiamento climatico e uso razionale delle risorse idriche: sono due priorità del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Marche che destina 218 milioni sui 537 disponibili per queste finalità. Lo ricorda la vice presidente Anna Casini che anticipa anche l’assegnazione di altri 20 milioni dei 160 aggiuntivi, a seguito del terremoto, per realizzare invasi di accumulo idrico, punti d’acqua e condotte da destinare al rifornimento idrico zootecnico nelle zone montane colpite dal sisma.

Far fronte ai cambiamenti climatici

“La Regione è impegnata a sostenere tutte le misure indicate dall’Unione europea, nella Strategia Europa 2020, per favorire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva – afferma Casini – Nell’ambito del Psr promuoviamo questa strategia destinando risorse ingenti per promuovere un uso efficiente delle risorse naturali, il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio, la tutela della biodiversità.  Un ruolo importante rivestono gli investimenti per ridurre i consumi energetici, promuovere l’energia rinnovabile, tutelare l’acqua. Risorsa, quest’ultima, di straordinaria rilevanza, come abbiamo potuto appurare in questi mesi di siccità estiva”.

Gli interventi

Gli interventi promossi dal Psr sul fronte idrico riguardano l’ammodernamento delle reti irrigue per ridurre le perdite e il consumo di risorse idriche, impianti di irrogazione aziendale più efficienti, opere di sistemazione idraulico agraria. “Con un occhio particolare verso le aree terremotate – conclude la vice presidente – che, dopo il sisma, hanno maggiori difficoltà a rifornirsi d’acqua. Sosterremo le azioni necessarie per garantire l’attività zootecnia che alimenta l’economia locale delle zone montane devastate”.

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