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Al cinema è arrivato Cattivissimo me 3, il terzo capitolo sul cattivo più buono dei cartoni animati. La saga di Gru è partita con il solo protagonista e i suoi aiutanti (gli ormai famosissimi Minion) alle prese con piani diabolici e criminalità.

Un protagonista diverso e insolito: non più votato alla bontà e all’amore, ma con il fine di diventare un vero e proprio cattivo!

Il primo film poneva quindi un uomo senza figli e malvagio, a modo suo,  a contatto con delle bambine orfane, fino a che la loro tenerezza non arrivava a sciogliere il suo cuore freddo e distaccato.

Il secondo capitolo aggiungeva all’equazione una figura pseudo-materna, con Gru alle prese con le sue figlie adottive: Margot, Edith e Agnes.

 Ora Cattivissimo Me 3 allarga un altro po’ la famiglia con un parente più lontano: ecco arrivare lo zio ricco.

Le avventure sono sempre le stesse, c’è Gru che resiste alla tentazione di essere cattivo e nel farlo combatte un vero cattivo.

Il villain in questione è un bambino attore degli anni ‘80 (quasi ‘90) che ha perso il lavoro quando è cresciuto e ora si è rivolto al male ma è convinto ancora di essere negli anni ‘80. Una sorta quindi di presa in giro al vintage e ai ricordi del passato, ma senza mai calcare la mano.

Ma ciò che costituisce la vera novità del film è il fratello gemello del nostro protagonista: chioma bionda e  parlantina veloce, è effettivamente identico al suo bonario fratello, ma con una sostanziale differenza: è intenzionato a seguire le cattive orme paterne.

Non è mai facile sapersi rinnovare nei vari sequel, così Cattivissimo me 3 preme sostanzialmente sui personaggi, rimarcando la loro personalità e i loro pregi e difetti: I Minion non invasivi ma sempre divertenti, e le figlie dolci ma mai stucchevoli.

Inoltre a contribuire al film c’è la colonna sonora, firmata da Pharrell Williams: una garanzia (chi non ricorda ‘Happy’??) .

Forse non sarà originale come il primo film, ma ha sicuramente il merito di non annoiare e di divertire, sia i piccoli (pubblico a cui è rivolto) che i grandi.

 

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