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Le parole di Angelo Borelli, capo della Protezione Civile, rilasciate nelle ultime interviste, confermano una situazione anomala in merito alla ricostruzione terremoto.

A oltre un anno dai tragici fatti le case che hanno riportato solo lievi danni e che sono state classificate come “B” non sono state riparate.

Affermando e costatando problematiche in fase progettuale delle amministrazioni locali nelle questioni relative all’urbanizzazione, il numero uno della Protezione Civile promette che entro la fine dell’anno, salvo imprevisti, verranno consegnate l’80% delle casette nella aree del cratere.

Ricostruzione terremoto, i cantieri Sae

A poco più di un anno dalle scosse di terremoto che il 26 e il 30 ottobre 2016 hanno colpito il Centro Italia sono stati completati i lavori in 58 aree e sono state consegnate ai sindaci 1.103 casette di cui solo 214 nelle Marche.

La regione Marche ha ordinato 1.843 soluzioni abitative per i ventinove Comuni che ne hanno segnalato l’esigenza.

Le macerie

Al momento sono state rimosse 400mila tonnellate di macerie “pubbliche”. Per strada ce ne sono ancora circa 2,3 milioni di tonnellate.

Il problema segnalato dalle istituzioni sembrerebbe relativo alle aree private con la conseguente burocrazia che ne concerne.

I comitati del terremoto centro Italia

I coordinatori dei comitati del Terremoto Centro Italia hanno comunicato al Presidente Mattarella e al commissario De Michele la loro totale insoddisfazione.

Nel cratere sono state consegnate il 27% delle SAE, persi migliaia di posti di lavoro e 2000 aziende hanno chiuso.

Alle istituzioni è stata richiesta una differenziazione delle aree del cratere in base ai danni subiti, maggiore impegno nella consegna Sae, sostegno alle piccole imprese terremotate soprattutto a quelle con conduzione familiare, la rimozione rapida e sicura delle macerie e la creazione di un reddito di cratere.

 

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