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“L’intelligenza politica di Gian Mario Spacca aveva prodotto, nel campo sanitario, virtuosità economiche per circa circa 200 milioni di euro. Ceriscioli, al contrario, in  questi due anni, non solo non ha prodotto virtuosismi ma, imponendo alla sanità regionale una trazione lentissima, si dimostra incapace anche solo di utilizzare la dote ricevuta da Spacca”. Così il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli ha lamentato una mancanza di visione da parte della Regione per gli ospedali.

Questione di posti letto e non solo

“I nuovi ospedali sono all’anno zero, il personale reclama invano le risorse necessarie al delicato lavoro svolto ogni giorno a fianco dei pazienti, l’offerta di salute si contrae nonostante fondi ricevuti per effetto delle virtuosità degli anni precedenti. – ha aggiunto Castelli – La trazione è così lenta che nonostante il piano sanitario di Spacca sia scaduto da due anni non si vede all’orizzonte neppure una bozza che parli di quale sia l’indirizzo politico che Ceriscioli vuole dare alla sanità delle Marche. Si va avanti a colpi di delibere e di determine dirigenziali che, tuttavia, sono prive di respiro strategico”.
Per Castelli c’è un nuovo schiaffo al Piceno nella distribuzione dei posti letto. “Come acutamente rilevato dal sindacato e segnatamente da Giorgio Cipollini della Cisl, siamo di fronte ad un algoritmo impazzito che, però alla fine, penalizza sempre gli stessi marchigiani: quelli che risiedono lungo il Tronto. Anche in questo caso Ceriscioli dirà che la colpa è dei dirigenti, della burocrazia e dei lavoratori. – ha punzecchiato Castelli – Io credo, in realtà, che siamo di fronte ad un’assenza assoluta di idee e di indirizzo strategico. In questo senso la trazione lenta imposta da Ceriscioli alla sanità assomiglia maledettamente a quella che stiamo subendo dalle regione sul terremoto. Ormai è chiaro: – ha concluso – l’eredità che Ceriscioli lascerà in dote alla prossima regione non sarà milionaria come quella ricevuta dal suo predecessore ma sarà solo un cumulo di ritardi, macerie e di carenze di idee”.

Levata di scudi dal Pd

Non è tardata ad arrivare la replica a firma di Luciano Agostini e Francesco Ameli. “Inutile e superfluo è stato il ricordarci che Spacca, pur presiedendo una maggioranza di Centro Sinistra abbia fatto il gioco del centrodestra, tanto che nel 2015 lo stesso Spacca si candidava proprio in quest’ultimo schieramento e la comunità marchigiana lo bocciava sonoramente. E’ del tutto evidente che Castelli tenti un improbabile recupero postumo in vista magari delle prossime elezioni politiche. – hanno esordito – Dove era Castelli quando in base al decreto Balduzzi, Spacca tagliava oltre 40 posti letto nel Piceno mettendoci sotto la soglia regionale ora riconquistata? Dove era Castelli quando il governo Spacca privava l’ospedale Mazzoni di Ascoli di ben 10 primari? Dove era Castelli quando il governo Spacca chiudeva il reparto di malattie infettive, quello di neuropsichiatria infantile, quello di radioterapia e… vogliamo continuare!? Dove era Castelli quando per 5 estati venivano accorpati numerosi reparti facendoli diventare reparti pollaio con scarsità di personale?”.

“Noi del Pd siamo per risolvere i problemi, anche i tanti ereditati da Spacca. – hanno concluso – Lo facciamo in silenzio e con modestia nella sanità come sul terremoto. Siamo pronti sull’uno come sull’altro problema a confrontarci pubblicamente ma non per quello che Castelli è abituato a fare cioè la campagna elettorale, ma per risolvere i problemi delle persone”.

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