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Elezioni 2018, mancano poche ore allo scioglimento delle Camere. La data più probabile pare quella del 28 dicembre. Quando si voterà dunque? Scopriamolo insieme

Elezioni 2018, il 28 Mattarella scioglie le Camere?

Giovedì 28 dicembre potrebbe essere la data della fine della legislatura in carica, con la firma del Presidente Sergio Mattarella. Quel giorno si riunirà infatti il Consiglio dei Ministri per parlare delle missioni all’Estero. Con tutta probabilità, si prenderanno due piccioni con un fava e verrà varato il decreto che fissa le nuove elezioni. Al massimo, lo scioglimento delle Camere avverrà venerdì 29. Mattarella, sentiti i presidenti di Senato e Camera Grasso e Boldrini, con la sua firma avvierà l’iter di procedura per scioglimento, che verrà comunicato ufficialmente dal Quirinale. Qui entra in ballo il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che, con il decreto in mano salirà al Quirinale appunto. Il premier controfirma il decreto di scioglimento del Parlamento emanato dal capo dello Stato, Mattarella a sua volta firma il decreto di Palazzo Chigi con la data del voto.

Si vota il 4 marzo?

L’Articolo 61 della Costituzione prevede che, una volta sciolte le Camere, le nuove elezioni devono avvenire al massimo entro 70 giorni. Se come appare scontato, ci sarà la fine anticipata della legislatura, la data più plausibile per andare a votare è quella del 4 marzo 2018, la stessa delle regionali

Come si vota?

Gli italiani voteranno con il sistema denominato Rosatellum Bis, approvato lo scorso autunno in maniere definitiva dal Parlamento. Quali sono le sue peculiarità? Essa prevede il 64% dei parlamentari eletti con il sistema proporzionale, pescando nei listini plurinominali, mentre il restante 36% con quello maggioritario, attraverso 231 collegi uninominali che al momento devono ancora essere disegnati. La principale novità del Rosatellum Bis è l’impossibilià di esprimere il voto disgiunto.

Cosa dicono i sondaggi?

Alle elezioni 2018 saranno essenzialmente quattro gli schieramenti politici: Centrodestra (Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia), Partito Democratico, Movimento 5 stelle e Liberi Uguali guidati da Piero Grasso e con candidata Laura Boldrini, che racchiude al suo interno Movimento Democratico e Progressista, Sinistra Italiana, e Possibile.

Ma cosa dicono i sondaggi sulle preferenze di voto degli italiani. Prendiamo in esame quello che viene realizzato da EMG Acqua per conto del Tg La7, dello scorso 18 dicembre: Movimento 5 Stelle 28,5% (-0,1%), Partito Democratico 24,9% (-0,3%), Forza Italia 15% (-0,7%), Lega Nord 13,3% (+0,8%), Liberi e Uguali 5,7% (+0,3%), Fratelli d’Italia 5,4% (+0,2%), Lista Insieme 1,5% (-0,3%), Lista Popolare  1,2% (-0,2%), UDC 1,1% (+0,2%), Più Europa  0,7% (+0,1%), SVP  0,4% (/), Altri centrodestra 1,2% (+0,3%), Altri  1,1% (-0,2%). Ciò porterebbe a tale risultato complessivo: Centrodestra 36% (+0,8%), Centrosinistra  28.7% (-0,8%), Movimento 5 Stelle 28,5% (-0,1%), Liberi e Uguali 5,7% (+0,3%)

 

 

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