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La vicepresidente della Regione Marche Anna Casini ha voluto fare il punto in merito ai riscontri ricevuti sui due bandi, quello regionale e ministeriale, rivolti alle aziende dell’area di crisi complessa del Piceno.

Le risorse stanziate

Le due misure, emanate dopo la stipula dell’Accordo di programma 2018, hanno ricevuto un buon riscontro. Nello specifico si tratta del bando regionale, rivolto alle micro, piccole e medie imprese manifatturiere e di servizi alla produzione, finanziato con quasi 6 milioni di risorse del POR FESR 2014/2020 e l’avviso 181/89, emanato dal ministero dello Sviluppo economico, a settembre 2017 e finanziato con risorse nazionali pari a 17 milioni di euro.

“Con questi due strumenti – spiega la vicepresidente Anna Casini – l’obiettivo della Regione Marche era quello di offrire al tessuto produttivo del territorio due misure complementari in grado di coprire i fabbisogni di investimento delle imprese di tutte le dimensioni, dalle più piccole alle più strutturate, tenendo conto anche degli esiti della call lanciata da Invitalia durante il percorso di costruzione del Progetto di riconversione e riqualificazione territoriale (PRRI). Colgo l’occasione per ringraziare l’assessora alle Attività Produttive Manuela Bora e la sua struttura regionale di riferimento per l’ottimo lavoro , svolto con passione e competenza, a favore del Piceno”.

La portata degli investimenti

Alla data attuale, il bando regionale, ancora aperto con procedura valutativa a sportello, ha registrato un boom di domande, arrivate a partire dal 2 ottobre scorso: ben 86, di cui 43 relative a progetti di start up e 43 per progetti di ampliamento e diversificazione produttiva di imprese già esistenti, per una richiesta di contributo pari a quasi 14 milioni di euro che sviluppa 44 milioni di euro di investimenti da parte delle aziende proponenti. 

L’avviso del Mise, invece, si è chiuso il 21 dicembre scorso con l’arrivo di 11 domande, per una richiesta di agevolazioni (mix di finanziamento, agevolazioni e contributo in conto capitale) pari a quasi 25 milioni di euro, che sviluppano programmi di investimento aziendale per circa 35 milioni di euro. È attualmente in corso la prima fase di esame delle domande pervenute che porterà alla redazione di una graduatoria degli interventi secondo due criteri: settore economico dell’iniziativa e incremento occupazionale.

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