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Ascoli, mister Serse Cosmi analizza la situazione in casa Picchio, passando dallo stato di forma della squadra al mercato.

Ascoli, Cosmi fa il punto sullo stato di forma del Picchio

“Sono soddisfatto di come i ragazzi si sono ripresentati dopo le vacanze, meglio di quanto pensassi, tutti in condizioni ottimali, quindi devo confermare quanto detto quasi subito dopo il mio arrivo: questo è un gruppo che lavora e sa lavorare, tutti hanno fatto esattamente quello che avevamo richiesto – esordisce Cosmi -. L’unico che ha avuto un paio di giorni in più di vacanza per via del viaggio lungo che ha dovuto fare è stato Addae, ma è tornato dal Ghana addirittura dimagrito. In questa settimana, senza il campionato,  abbiamo potuto lavorare su concetti più specifici.

 

Analisi del mercato
 “Faccio una premessa – spiega il tecnico bianconero –  nell’arco della mia lunga esperienza ho vissuto tanti mercati, addirittura anche quelli che si facevano tempo fa con le finestre di novembre e il mio concetto sul mercato di gennaio è sempre lo stesso, è lungo e dannoso soprattutto per noi allenatori, con due gare di campionato che si giocano a mercato ancora in corso. In virtù dei tanti mercati vissuti, dico che è la prima volta in cui tutti gli obiettivi prefissati arrivano nel tempo giusto, il tempo minimo possibile.

Per questo ringrazio il Presidente, la Società, il Direttore Sportivo e tutti quelli che si sono dati da fare perché questo credo sia il segnale che la gente voleva. La Società avrebbe potuto temporeggiare per risparmiare, invece  ha tenuto in considerazione le esigenze che avevo, ha fatto un lavoro eccellente, mi ha consegnato quasi alla ripresa della preparazione tre giocatori che erano i nostri obiettivi e questa è un’impresa. Oggi abbiamo un gruppo omogeneo che si è dovuto completare a causa anche degli infortuni avuti.
 

Ho letto in rassegna che qualcuno ha scritto che questi tre giocatori hanno giocato pochissimo – dice Cosmi riferendosi a Martinho, Ganz e Monachello -,  ma hanno giocato poco per motivi tecnici e non fisici, hanno  tanta voglia di mettersi in evidenza, hanno meno benzina degli altri, è vero, ma basta solo rimetterla in corpo. Noi puntiamo sulla loro voglia di dimostrare, ma bisogna dar loro tempo di entrare in condizione fisica.
 

Martinho? Lo conoscevo da tanto e lo avrei voluto anche in altre squadre che ho allenato, ma aveva una collocazione sul mercato tale che l’operazione non poteva realizzarsi. Ho letto le dichiarazioni di Mandorlini che lo ha avuto come calciatore sicuramente più di me. Parliamo di un ragazzo che ha la possibilità di esprimersi in Serie A, ha avuto qualche passaggio a vuoto come capita a tutti, forse ha un carattere sensibile, ma qui ha trovato il posto giusto: io, il mio staff, la Società e i tifosi lo aiuteremo a considerarsi un giocatore di Serie A; gli ho visto fare movimenti ‘sofisticati’ che hanno solo i giocatori evoluti, rispetto al classico quinto di centrocampo ha movimenti diversi, figli della sua esperienza e della sua qualità tattica.

Siamo in attesa di recuperare Mignanelli, sappiamo che valore abbia per questa squadra. Martinho lo abbiamo inserito perché in quel ruolo avevano giocato Cinaglia e Pinto; quest’ultimo ha avuto più un problema emotivo che tecnico perché il piede ce l’ha anche lui per poter giocare in questa categoria.

Su Ganz faccio una premessa: ci si attende molto da lui perché è stato un investimento importante, ma non bisogna fare l’errore di pretendere più di quello che deve fare, soprattutto all’inizio. Un giocatore non va giudicato per quanto è costato o per lo stipendio che percepisce.
 

Noi non abbiamo acquistato solo due attaccanti, ma tre col rientro di Rosseti dall’infortunio -precisa Cosmi -. Non parlo di Favilli perché i tempi sono lunghi e forse rientrerà alla fine, giusto per i… play off” – scherza il tecnico – “Di Rosseti ho grande stima, lo conosco dai tempi del Siena perché era il miglior Primavera, è un ragazzo di grande disponibilità, di grandissimo spirito, ha tanta volontà e non si deve sentire la riserva di nessuno perché non lo è. E’ il giocatore che è mancato a questa squadra per via dell’infortunio”.

Perez? Ho conosciuto un Perez estremamente positivo sia quando sono arrivato che ora quando molto probabilmente dovrà lasciare l’Ascoli. Difficilmente ho trovato un ragazzo così disponibile, sotto l’aspetto umano ha mostrato nei confronti miei e dello staff grande rispetto, per questo mi ero affezionato a lui e mi dispiace che debba lasciarci, ne avrò sempre un ricordo positivo. So quanto è difficile allenarsi  in un posto in cui ti sei trovato bene e quando sai d’essere in uscita”.
 

Cosmi dice la sua sugli altri reparti, difesa e centrocampo

“Abbiamo difensori che sono professionisti veri, Padella, Gigliotti, De Santis, quest’ultimo come ho già detto fra due anni giocherà in Serie A e per questo  dobbiamo godercelo ora perché è destinato a un calcio diverso se continuerà ad ascoltare i consigli.  Mogos mi ha sorpreso, ha una forza devastante. Mengoni quando rientrerà completerà il reparto difensivo. E’ lì che cerchiamo un giocatore, un profilo giovane che sia l’alternativa a Gigliotti.

Anche se non sono un DS posso parlare oggi anche per lui perché andiamo d’accordissimo. Nel 3-5-2 i due difensori di destra e sinistra devono saper guidare la palla col piede forte e quindi serve un difensore mancino perché quando metti un destro a sinistra è sempre complicato. Il profilo che cerchiamo è giovane, non esperto, ma che sia in grado di giocare stando dietro a Gigliotti e che abbia l’ambizione di poter essere protagonista.

Lanni? Ha dato una grande risposta a Brescia confermando il suo valore,  in condizione fisica e psicologica ottimale è un assoluto protagonista. Si è visto dopo 20” che era entrato in campo con la condizione giusta. Lo vedo più sereno e tranquillo, aspetti che nel suo ruolo sono fondamentali

 Castellano? Ho avuto tanti giocatori che provenivano dall’Atalanta, Caldara, Cavagna, Kresic e chi  proviene da quel club sa stare in campo e ha i comportamenti giusti. Castellano è il classico figlio di quella scuola, è chiaro che deve migliorare perché sapete benissimo che importanza do al mediano davanti alla difesa. Al di là delle indicazioni che può dare un allenatore, Castellano ha in squadra un maestro come Buzzegoli ed è una fortuna perché se lo segue può imparare molto. Buzzegoli è un piacere allenarlo, quando sono in panchina e penso ad un movimento che potrebbe fare, ecco che lui l’ha già fatto in campo. Non cerchiamo altri centrocampisti sul mercato oggi.

Bianchi? Non si muove, è fondamentale in un centrocampo a tre, certo, poi non è detto che giochi tutte le partite, ma questo vale per tutti. E’ fondamentale come lo sono Addae, Buzzegoli, Carpani, ragazzo che sto apprezzando molto, D’Urso, Parlati, che sto valutando. Clemenza e Varela? Sono due trequartisti con caratteristiche diverse; Varela prende più campo, ha tecnica, forza fisica, resistenza. Clemenza deve fare più la partita nel senso che ha dei colpi straordinari, prende la palla e vuole fare subito qualcosa di importante, ma se poi la giocata non va a buon fine puoi penalizzare la squadra. Ha questo difetto di voler risolvere da solo la partita, difetto che un po’ ha anche Varela anche se è più grande per età ed esperienza; devono crescere in questo”.

I tifosi

Cosmi conclude il suo intervento parlando dei tifosi.

“Non finirò mai di ringraziare la gente e la Società per come mi hanno accolto – afferma l’ex allenatore del Trapani -.  Più volte ho detto che è stata un’accoglienza anche immeritata per quello che avevo mostrato qui. L’obiettivo salvezza non voglio chiamarlo impresa o miracolo: se c’è coesione fra squadra, Società e Tifosi si vincono le partite e faremo un’impresa, ma se non c’è coesione la salvezza sarebbe un miracolo. I tifosi hanno dato apporto sia in termini coreografici che di intelligenza. Non ho mai fatto appelli e non li farò ora, ma, dopo averli ringraziati per l’accoglienza, dico loro che da qui alla fine del campionato il Del Duca dev’essere un campo difficile per ogni avversario.

Il girone di ritorno sarà tremendo sotto l’aspetto dello stress, andremo incontro a qualche difficoltà e in quei frangenti oltre ad aggrapparci a noi stessi ci aggrapperemo ai Tifosi che dovranno darci una mano. Che sarà un girone difficile lo si evince anche dalle squadre della bassa classifica che si stanno rinforzando più di quelle che sono a metà e che pensano d’essere già salve. Non so quale sarà la quota salvezza, ma statisticamente  fra le ultime 5 del girone di andata una o due finiscono per sfiorare i play off.

La lotta per la salvezza coinvolge secondo me 10-15 squadre anche se qualcuno mi prenderà per matto. Noi abbiamo il vantaggio di avere la consapevolezza di dove possiamo e dobbiamo arrivare e questo è un vantaggio, seppur effimero.

Dobbiamo vivere il girone di ritorno come se iniziasse un nuovo campionato, sarà un banco di prova per i giocatori e per me perché voglio capire anche chi di loro potrà far parte di un discorso diverso. Non voglio illudere nessuno, penso alla realtà prima di sognare, ma siccome sono anche un sognatore voglio vedere chi può far parte di un discorso che potrà far grande l’Ascoli il prossimo anno”.
 

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