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Elezioni 2018: mancano soltanto 40 giorni e ogni cittadino voterà per la prima volta secondo la nuova legge elettorale italiana, chiamata comunemente Rosatellum e approvata in via definitiva il 3 novembre 2017.

Ecco alcune linee guida per iniziare a prendere confidenza con la nuova formula elettorale.

Quando si vota

Innanzitutto va ricordato che le elezioni 2018 si terranno domenica 4 marzo e presumibilmente si voterà dalle ore 7.00 alle ore 23.00.
È importante ricordare che questa volta l’elettore avrà l’opportunità di esprimere il proprio voto solamente nella giornata di domenica, in quanto NON è prevista la prosecuzione delle votazioni nella mattinata di lunedì 5 marzo.
Il Ministero dell’Interno ha comunicato che nel medesimo giorno si terranno anche le Regionali in Lazio e in Lombardia.

Chi vota alle elezioni 2018

Votano per l’elezione delle due Camere:

1. Tutti i cittadini italiani in possesso del diritto di elettorato attivo;
2. Coloro che hanno raggiunto la maggiore età – 18 anni – per l’elezione dei deputati;
3. Coloro che hanno compiuto 25 anni per l’elezione dei senatori.

Documenti necessari per il voto

Al momento della votazione è necessario avere con sé e consegnare al presidente dell’Ufficio elettorale di sezione:

1. Un documento di riconoscimento valido;
2. La tessera elettorale.

1. Il documento di riconoscimento deve essere munito di fotografia e deve essere stato rilasciato dalla pubblica amministrazione. Pertanto, alle elezioni 2018 si potrà votare esibendo:

  • la carta d’identità;
  • la patente di guida;
  • la patente nautica;
  • il passaporto;
  • il libretto della pensione;
  • il porto d’armi;
  • la tessera di riconoscimento consegnata dall’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia;
  • la tessera di riconoscimento del proprio ordine professionale.

Questi documenti d’identità possono anche risultare scaduti, ma devono essere regolari sotto ogni altro aspetto e ovviamente devono permettere al presidente la corretta identificazione del votante.

2. La tessera elettorale è il documento ufficiale gratuito grazie al quale è possibile esercitare il diritto di voto. Viene rilasciato dall’Ufficio elettorale del Comune di residenza al compimento del diciottesimo anno di età. In caso di rinnovo per smarrimento, furto, deterioramento o insufficienza di spazi della suddetta tessera, è possibile rivolgersi al medesimo ufficio comunale, il quale rimane aperto per intera giornata sia nel periodo che precede le elezioni politiche sia la domenica in cui i cittadini sono chiamati al voto.

L’elettore deve ricordare che, una volta consegnati tali documenti, può recarsi in cabina a votare. Tuttavia è vietato introdurre telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Chi contravviene a tale divieto, può essere punito con l’arresto da 3 a 6 mesi e con una multa che può variare da 300 a 1.000 euro. Pertanto, è bene lasciare i dispositivi al Presidente dell’ufficio elettorale di sezione.

Gli elettori con gravi patologie

Gli elettori che presentano gravi patologie e pertanto vivono in una condizione di intrasportabilità e/o di dipendenza vitale da apparecchiature mediche specifiche, possono chiedere al sindaco del proprio Comune di esprimere il voto senza lasciare l’abitazione di residenza. Tale richiesta va inoltrata almeno 15 giorni prima del giorno dedicato alle elezioni. In questo caso va presentata entro e non oltre venerdì 16 febbraio.

I degenti negli ospedali

Ai degenti in ospedali e in case di cura viene offerta la possibilità di esprimere il proprio voto nel luogo di ricovero. Gli interessati devono inviare una richiesta ufficiale al sindaco del Comune in cui si è iscritti almeno tre giorni prima della data delle elezioni politiche. In questo caso va inoltrata entro e non oltre mercoledì 28 febbraio.

Voto all’estero

Con le elezioni 2018 tutti i cittadini italiani che si trovano provvisoriamente all’estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche possono esercitare il diritto di voto per corrispondenza, secondo modalità non molto dissimili da quelle applicate per coloro che vivono stabilmente fuori i confini del Paese.

Per le modalità di espressione del voto all’estero, si consiglia di consultare la pagina 36 del Manuale dell’elettore.

Il voto assistito

Gli elettori affetti da grave infermità fisica come ad esempio: persone non vedenti, amputate alle mani, affette da paralisi o da patologie tanto gravi da non permettere l’espressione del diritto al voto in maniera autonoma, possono essere assistite da un qualsiasi cittadino iscritto nelle liste elettorali, previa dichiarazione al Comune di appartenenza.

Modalità di espressione del voto

Come riportato nel Manuale dell’elettore messo a disposizione dalla Camera dei Deputati:

L’elettore ha a disposizione una sola scheda, che riproduce i nomi dei candidati nel collegio uninominale e, al di sotto, il contrassegno della lista a lui collegata, con a fianco i nomi dei candidati nel collegio plurinominale secondo il rispettivo ordine di presentazione. (…) Ogni elettore dispone di un unico voto, che si esprime tracciando un segno, comunque apposto, nel rettangolo contenente il contrassegno della lista prescelta e i nomi dei candidati nel collegio plurinominale. In tal caso il voto è valido anche ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale collegato alla lista votata. Il voto è valido anche se sono apposti due segni: uno sul nome del candidato del collegio uninominale e uno sul contrassegno, o comunque entro il rettangolo in cui esso è contenuto, di una lista collegata. Se l’elettore traccia il segno solo sul nome del candidato al collegio uninominale, il voto è valido anche ai fini dell’elezione del candidato nel collegio plurinominale della lista collegata e, nel caso di liste collegate in coalizione, i voti sono ripartiti tra le liste della coalizione in proporzione dei voti ottenuti da ciascuna nel collegio uninominale. Non è prevista l’espressione di preferenze”.

Sostanzialmente il cittadino che si appresta a manifestare la propria preferenza politica, in occasione delle elezioni 2018, potrà esprimere il voto secondo tre modalità differenti:

  1. Potrà tracciare un segno sul simbolo di una lista e in questo caso il voto si estenderà al candidato nel collegio uninominale che quella lista sostiene;
  2. Potrà opporre un segno sul simbolo di una lista e sul nome del candidato del collegio uninominale da questa sostenuto.
  3. Potrà indicare la propria preferenza mediante un segno sul nome del candidato del collegio uninominale, quindi senza indicare alcuna lista. In tal caso il voto sarà valido solamente per il candidato nel collegio e si estenderà in automatico alla lista che lo sostiene. Qualora il candidato faccia parte di una coalizione, il voto verrebbe suddiviso in modo proporzionale in base ai voti che ogni parte ha conseguito nel singolo collegio in questione.

Non è ammesso – pena l’annullamento della scheda – il voto disgiunto. L’elettore, pertanto, non potrà votare per il candidato di un collegio e allo stesso tempo nel proporzionale per una lista a lui non collegata.

Operazioni di scrutinio

Le operazioni di scrutinio cominceranno subito dopo la chiusura dei seggi elettorali. Dal momento che quest’anno si voterà solo nella giornata di domenica 4 marzo, lo scrutinio avrà inizio la sera stessa intorno alle 23.15/23.30. Procederanno ininterrottamente così da conseguire i risultati delle elezioni 2018 il giorno seguente: lunedì 5 marzo entro le ore 14. Si inizierà con le schede riguardanti le elezioni del Senato e si procederà con quelle per l’elezione della Camera. Lo scrutinio per le elezioni regionali avrà luogo lunedì 5 marzo a partire dalle ore 14.

Per ottenere qualsiasi informazione sulle elezioni 2018 si ricorda di consultare il Manuale dell’elettore.

 

 

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