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Operazione Orange, così è stato chiamato il complesso lavoro di indagine svolto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, in collaborazione con i colleghi territorialmente competenti, che si è concluso stamani alle prime luci dell’alba, quando la città si è svegliata col suono roboante di un elicottero del 5° Nucleo Elicotteri di Pescara.

Le indagini sono iniziate in un periodo particolarmente delicato e critico per l’Ascolano. Il territorio era stato colpito duramente dalla crisi sismica iniziata la notte del 24 agosto 2016 ed era appena stato ferito dalle consistenti nevicate di gennaio 2017.

I Carabinieri, nonostante fossero impegnati in maniera costante con la popolazione, hanno dato inizio a tale operazione, germinata nell’ambito delle attività di contrasto ai reati predatori, dove emergeva il coinvolgimento di alcuni soggetti già conosciuti alle forze dell’ordine per attività di detenzione illecita e spaccio di eroina e cocaina.

L’operazione è stata così denominata poiché principiata in seguito ad un reato contro il patrimonio avvenuto presso il bar Orange, sito in via Napoli ad Ascoli Piceno. Subito dopo sono iniziate le indagini mediante intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno coinvolto le forze dell’ordine nella complessa operazione di trasposizione del linguaggio criptico utilizzato dai soggetti dediti al mercato di stupefacenti. I Carabinieri, nel frattempo, avevano notato che gli indagati si muovevano molto lungo il territorio. Di fatto si recavano presso le tre località sopraelencate anche più volte al giorno così da trasportare, ogni volta, solo piccole dosi di droga. Il passo successivo intrapreso dalle forze dell’ordine è stato la data esecuzione a 10 decreti di perquisizione locale e personale.

Le investigazioni

In occasione della conferenza stampa il comandante provinciale di Ascoli Piceno , Ten. Col. Ciro Niglio e il comandante del reparto  operativo, il maggiore Pompeo Quagliozzi hanno comunicato che gli accertamenti investigativi hanno consentito di:

  1. “evidenziare che gli indagati utilizzavano autonomi canali di approvvigionamento nelle provincia di Napoli (Pozzuoli) e Teramo (Martinsicuro e Villa Rosa) per lo spaccio in locali di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Martinsicuro;
  2. riscontrare le condotte illecite con 3 arresti in flagranza e una denuncia in s.l., sequestrando complessivamente decine di dosi di cocaina ed eroina;
  3. accertare che la droga veniva occultata in contenitori cilindrici di noti farmaci;
  4. comprovare che, in un’occasione, lo stupefacente è stato pagato con la formale compravendita di una potente Audi A6, sequestrata poiché provento illecito del reato”.

All’esecuzione dell’Operazione Orange hanno preso parte decine di carabinieri con l’ausilio di un elicottero del 5° Nucleo Elicotteri di Pescara e di 2 unità antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Pesaro.

Operazione Orange: risultati conseguiti

  • N. 3 persone arrestate in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
  • N. 6 persone destinatarie di ordinanza di custodia cautelare.
  • N. 10 decreti di perquisizione a soggetti coinvolti nell’indagine.
  • Sequestrate decine di dosi di cocaina ed eroina.
  • Sequestrata una autovettura Audi A6 del valore di 20.000 euro, in quanto profitto dell’attività illecita poiché utilizzata per pagare gli stupefacenti in mancanza di liquidità.

Grazie all’Operazione Orange la custodia cautelare in carcere è stata predisposta per due albanesi (I.E. e S.A.) e due  ascolani (C.M. e  D.S.A.), mentre la custodia cautelare ai domiciliari per due italiani – un ascolano e un napoletano (C.S. e C.E.).

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