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Antimo Di Francesco: l’intervista con proposte, aspettative e priorità del candidato della coalizione di centrosinistra in corsa per il collegio uninominale Marche Sud alla Camera dei deputati per le elezioni 2018.

Dopo i fatti di Macerata, il clima politico è più che mai teso, in un collegio come quello uninominale alla Camera del Piceno dove sembrerebbe esserci un grande equilibrio, quello che è successo potrebbe influire ai fini del voto?

I fatti di Macerata sono estremamente gravi e da condannare in modo irreversibile con estrema fermezza, sia l’omicidio brutale della povera ragazza, e chi si è macchiato di questo atroce delitto è un mostro assassino che va punito e deve pagare fino all’ultimo giorno della sua vita in carcere , sia chi si è reso responsabile dell’atto di matrice razzista sparando contro gli immigrati e che rappresenta la logica conseguenza del clima di odio e di intolleranza che è stato alimentato e fomentato per fini elettorali, e questa è una deriva che va immediatamente arrestata perché mette seriamente a rischio la coesione sociale. Adesso è necessario abbassare i toni ed occorre da parte di tutti equilibrio e responsabilità, e non credo che questo possa influire ai fini del voto perché ritengo che i cittadini siano consapevoli della gravità di quanto accaduto e al contempo attendono solo che si torni a un clima di normalità e che prevalga senso di responsabilità da parte di tutti. 

Antimo Di Francesco, in un collegio come quello del Piceno, quanto può pesare in ottica maggioritaria la divisione con Liberi e Uguali?

I nostri avversari principali sono rappresentati dal centrodestra e dal movimento cinque stelle, la divisione con Liberi e Uguali purtroppo non si è riusciti ad evitarla ma i loro valori non sono poi molto lontano dai nostri, ognuno in questa campagna elettorale cercherà di affermare il proprio progetto politico e il programma di governo e credo comunque che la divisione non ci penalizzerà.

Antimo Di Francesco: lavoro, fisco o sicurezza, quali sono le priorità per il Piceno?

La priorità assoluta per il Piceno è il lavoro e su un binario parallelo anche l’adozione di provvedimenti volti ad alleggerire la pressione fiscale per imprese e famiglie oltre ad un progetto organico di sicurezza. Il lavoro comunque è la priorità ed oggi abbiamo una straordinaria opportunità con l’Area industriale di crisi complessa del Piceno per avviare un processo di reindustrializzazione e di rilancio del sistema economico ed occupazionale perché in campo sono stati messi strumenti fondi ed agevolazioni per investire sul territorio e risorse consistenti con un pacchetto di misure a sostegno di investimenti produttivi per la crescita delle imprese e di supporto anche per le start up. Inoltre anche con il processo di ricostruzione post terremoto sono state adottate una serie di misure importanti come l’istituzione del credito d’imposta per le aziende colpite dal sisma, l’introduzione del danno indiretto e l’istituzione della zona franca nelle aree del cratere e dei comuni limitrofi. Bisogna riprogettare un nuovo modello di sviluppo e puntare inoltre anche sul turismo ragionando in termini di territorio e di infrastrutture.

Renzi ha messo in campo “100 proposte” credibili e realizzabili contro le promesse elettorali dei 5 Stelle e del Centrodestra, il sentore però è che questa campagna elettorale si stia giocando più sul sensazionalismo e poco sui contenuti…

Questa campagna elettorale ci offre l’opportunità di confrontarci nel merito delle questioni concrete, dei problemi del nostro territorio e del Paese e di illustrare le proposte e il programma di governo credibile e realizzabile “100 cose fatte e 100 cose da fare” , quindi mi auspico che si possa mettere al centro del confronto i contenuti e che non prevalga il sensazionalismo perché sarebbe dannoso per tutti.

Ce la può fare Antimo Di Francesco a conquistare il collegio del Piceno?

Massimo impegno e determinazione nel portare avanti una campagna elettorale in tutti i territori con entusiasmo e concretezza, una porta a porta capillare, penso che l’energia e la grande partecipazione che riscontro quotidianamente possa fare da volano per farmi conquistare il collegio.

Guardando oltre il 4 marzo, le larghe intese sembrerebbero essere inevitabili ma con chi costruire un futuro governo?

Dopo il 4 marzo se si dovesse delineare uno scenario in cui non ci potranno essere soluzioni politiche che prescindono dalle larghe intese si ragionerà sui contenuti programmatici e si verificheranno i presupposti e le condizioni politiche, ad oggi è prematuro prefigurare quello che potrebbe determinarsi domani.

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