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Non tarda ad arrivare la risposta di Luca Ceriscioli rispetto alla lettera di Guido Castelli indirizzata al premier Paolo Gentiloni e alla commissaria per la ricostruzione post sisma Paola De Micheli commentando l’atteggiamento della vicepresidente della Regione Marche Anna Casini.

Ceriscioli non risparmia Castelli

“Invitiamo il sindaco di Ascoli Guido Castelli ad un atteggiamento maggiormente istituzionale, perchè chi ricopre incarichi pubblici, nel momento in cui ha dati diversi,  anziché insultare e dare dei bugiardi a tutti si dovrebbe rendere disponibile ad un confronto, nell’interesse dei cittadini”, ha detto il presidente della Regione Marche Ceriscioli. “Notiamo invece come ogni occasione sia sfruttata per polemizzare: questo è un atteggiamento che il  sindaco di Ascoli tiene da mesi e non è consono, lo ripetiamo, al ruolo istituzionale che ricopre trasformandosi, molte volte, in tribuno”.

Ceriscioli, inoltre, fa un’altra puntualizzazione perché Castelli ha sì scritto al presidente  Gentiloni ed alla Commissaria De Micheli ma non avrebbe fatto alcun riferimento alla manifestazione davanti agli uffici della ricostruzione promossa da Fratelli d’Italia.

I numeri della polemica

“L’impegno sulla ricostruzione è un impegno di tutti e anche i Comuni hanno un ruolo di responsabilità, essendo chiamati ed impegnati in molte attività. – ha aggiunto – A noi risultano 32 le pratiche ferme in Comune ma non organizziamo nessuna manifestazione, non strumentalizziamo questo dato, lo facciamo semplicemente sapere perchè la ricostruzione è il risultato del lavoro delle istituzioni e va ritrovata unità in questo processo”.

Da qui l’invito a Castelli  a trattare con maggior rispetto la vicepresidente della Regione “che ha semplicemente diffuso un dato,  non per polemizzare, ma per scongiurare una strumentale manifestazione di fronte a uffici di persone che lavorano e vanno rispettate”.

 

L’invito del sindaco di Ascoli

“Caro Luca, sono istituzionale ma non lobotomizzato“, ha immediatamente risposto il sindaco Guido Castelli. “Il mio atteggiamento istituzionale è responsabile esattamente come quello del presidente Gentiloni che la scorsa settimana abbiamo ospitato ad Ascoli in un clima disteso e leale. Lui era assente ma gli assicuro che è stata una cerimonia da prendere ad esempio sotto il profilo della correttezza istituzionale. – e ha continuato – Ma la condotta di chi tarocca i dati per finalità politiche sicuramente non è sintomo di rispetto istituzionale. Allo stesso modo, non si devono criminalizzare coloro che manifestano contro la gestione del terremoto”.

Il primo cittadino ascolano si è infine reso disponibile ad un confronto con il presidente Ceriscioli dopo le elezioni magari nell’ambito di un consiglio aperto dedicato proprio al tema terremoto. “In questo modo – ha concluso – potrà rendersi conto, incontrando tecnici, terremotati e funzionari comunali come stanno le cose in questo territorio”.

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