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Confronto programmi elettorali 2018 – Visto che le pensioni sono state indubbiamente il tema più discusso nella campagna elettorale 2018, ecco tutte le proposte per variare o cancellare la tanto discussa legge Fornero.

Riforma delle pensioni Fornero

Dopo la crisi legata al debito greco, è stata votata dalla coalizione dei partiti che sostenevano il governo Monti nel 2010 la riforma Fornero che essenzialmente ha innalzato l’età pensionistica di uomini e donne.

La riforma delle pensioni Fornero ha creato molto malumore poiché ha stabilito nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia in base all’età anagrafica.

Dopo tale riforma, chi desidera andare in pensione deve aver accumulato minimo 20 anni di contribuzione. Inoltre le donne del pubblico impiego devono aver compiuto 66 anni di età, le lavoratrici del settore privato 62 anni (saliti a 66 anni e 3 mesi nel 2018), mentre le autonome devono aver raggiunto 63 anni e 6 mesi (aumentati a 66 anni e 3 mesi nel 2018).

Con la riforma delle pensioni Fornero è stata poi soppressa la cosiddetta pensione di anzianità ed è stata rimpiazzata dalla pensione anticipata per cui è necessario che le donne abbiamo lavorato almeno 41 anni e 3 mesi, mentre gli uomini 42 anni e 3 mesi.

Si è infine deciso di applicare un adeguamento periodico dei requisiti in base all’estensione della speranza di vita che è in costante crescita ed è per questo motivo che con il 2018 gli anni dei lavoratori pronti per la pensione è aumentato di 3/4 anni.

Confronto programmi elettorali 2018

Da un confronto programmi elettorali 2018, risulta che il Centrosinistra ha voluto presentare delle proposte che ben si sposano con la loro idea di politica fatta di piccoli passi, fondata perciò su idee fattibili, pragmatiche e ben attuabili. Per quanto riguarda le pensioni, senza ombra di dubbio emerge la proposta contributiva di garanzia, rivolta ai giovani con carriere intermittenti e redditi bassi.

Liberi e Uguali invece ha rivolto particolare attenzione agli esodati, ma soprattutto nel programma elettorale si legge che “anche la maternità deve essere riconosciuta come fattore di possibile anticipo dell’età di pensionamento ed è per tale motivo che va garantita la stabilizzazione di Opzione donna”.

Anche nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle una grande parte è dedicata alle pensioni e specialmente alla volontà di sopprimere in maniera progressiva la legge Fornero. Il primo passo per attuare tale proposito è tagliare le pensioni d’oro e di conseguenza sopprimere gli assegni previdenziali da almeno 5.000 euro lordi al mese. Altro punto citato nel programma pentastellato è l’estensione a tutti della Quota 41 e della Quota 100.

Per quanto riguarda il programma di Centrodestra e le proposte riguardanti le pensioni, l’idea principale di Matteo Salvini, ad esempio, è quella di eliminare immediatamente la legge Fornero. Silvio Berlusconi, invece, desidera aumentare fin da subito le pensioni più basse e portarle per tutti i pensionati ad almeno 1.000,00 euro mensili.

Pertanto da un confronto programmi elettorali 2018 emerge la volontà di superare la Riforma delle pensioni Fornero, ma se andiamo a valutare i costi dell’abolizione solamente per la prossima legislatura (2018-2023), questi si aggirerebbero intorno ai 100 miliardi di euro.

 

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