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“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”.
Questa famosa massima fumettistica ben poco si addice alla persona di Jessica Jones.
La ragazza non vuole essere una eroina, non le interessa essere idolatrata, non vuole l’attenzione su di sé, e soprattutto vuole stare sola per i fatti suoi a fare il suo mestiere ossia la detective privata.
Scovare tradimenti, ricatti e loschi affari è il suo pane quotidiano ed è abilissima. Come dice sempre “tutti hanno dei segreti”. Ma purtroppo i guai la vanno sempre a cercare.

Eppure dietro questo suo carattere ben poco amabile a prima vista si cela la più genuina e vera tra i Difensori (il telefilm corale che l’ha vista protagonista assieme a Luke Cage, Daredevil e Iron Fist).

Ogni giorno fa i conti con una forte dipendenza dall’alcool e un serio problema nel gestire la rabbia. Un dark side che la rende irresistibile. Forte eppure fragilissima, arrabbiata eppure dal cuore tenero, solitaria e ferita dall’amore.

Il suo trauma con l’ex manipolatore Kilgrave ( il nemico della 1 stagione), continua ad ossessionarla.

Questa seconda attesissima stagione di 13 episodi, sbarca su Netflix non a caso proprio l’8 marzo, Giornata Internazionale della donna, portandoci a scavare un po’ di più nelle gracilità di questo personaggio complesso ma anche tremendamente affascinante. Si intuiranno maggiormente gli equilibri dei suoi legami affettivi, dal vicino di casa/assistente, all’avvocato Jeri Hogarth (Carrie-Anne Moss) e l’amica/sorellastra Patricia Walker.

La serie, pur essendo targata Marvel ha la sua forza non nei combattimenti e nella forza brutale che la protagonista ha, ma nella sua psiche e nell’emotività, riuscendo a farci scoprire il lato nascosto di esseri sovrannaturali, poiché il peso di avere dei superpoteri è arduo da gestire e non viene sempre compreso.

Jessica Jones è semplicemente una donna che non si arrende, tra botte e infinite bottiglie di Scotch in una New York fredda e scostante.

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