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La Rappresentanza in Italia della Commissione europea organizza una serie di incontri informativi nei principali centri sui bandi terremoto. Il 13 marzo presso il Centro Polivalente di Pretare ad Arquata del Tronto, Beatrice Covassi e l’esperto di Fondi europei Mauro Cappello, alla presenza delle istituzioni locali dei territori colpiti dal sisma, hanno affrontato il tema dei fondi comunitari: in che modo si possono intercettare e come fruirne. 

Con questa iniziativa, la Rappresentanza desidera sostenere la progettazione europea a livello locale per aiutare la ripresa delle comunità e dei territori. Una presenza per dire che la Comunità europea non ha dimenticato le zone colpite dal sisma, anche se i riflettori sono meno forti rispetto a qualche mese fa.

L’Unione europea vuole essere portatrice di opportunità e segnalare le procedure per avere accesso ai finanziamenti che ci sono, come fare domanda e come agire per i vari bandi.

Bandi terremoto, i finanziamenti europei a sostegno delle zone colpite dal sisma

L’Unione europea con l’iniziativa delle giornate informative vuole sostenere la ripresa delle comunità e dei territori nel post-sisma, far conoscere a livello locale tutte le opportunità da cogliere, grazie a finanziamenti europei e mostrarsi vicini alle popolazioni delle zone terremotate.

L’esperto di Fondi europei diretti e indiretti Mauro Cappello, durante il suo intervento ha tenuto a precisare la differenza di competenze nella procedura di ottenimento dei fondi indiretti e diretti: “per quanto riguarda i fondi indiretti, è lo Stato membro, tramite le Regioni o tramite gli organismi centrali, come il Ministero, che li gestisce. Tutto quello che è il canale relativo all’attuazione, vedi i bandi o le procedure di pagamento, sono sistemi governati da un organismo specifico e cioè l’Autorità di gestione, che in genere è la Regione”.

Per i fondi diretti, invece, “è tutto un altro paio di maniche, perché nel caso di programmi a gestione diretta della Commissione, il bando è esteso su base europea, quindi non c’è più un’allocazione geografica dei fondi, bisogna dunque essere esperti nell’intercettare queste somme“.

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