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Può esistere un frigo senza elettricità? L’intuito ti porterebbe a dire di no, ma prima di rispondere forse ti converrebbe conoscere la storia di Joseph Jhouza Calicdan Pansoy, uno studente di 17 anni del Pontormo di Empoli, che un giorno – mentre stava lavando una padella – si è reso conto che un elettrodomestico come il frigorifero può funzionare anche in assenza di elettricità.

Ecco la sua storia.

La storia di Joseph

Joseph è un ragazzo non ancora maggiorenne originario delle Filippine: per merito della sua intuizione ha ottenuto la seconda posizione in un prestigioso concorso europeo, denominato Erasmus + Simple e finalizzato a incentivare allo studio e all’approfondimento delle materie scientifiche gli studenti della Svezia, dei Paesi Bassi, della Germania, della Francia e dell’Italia.

Proprio il Pontormo, istituto di Empoli che vanta unanimi apprezzamenti nel territorio toscano, ha ospitato la conferenza conclusiva sul progetto.

Ma che cosa ha combinato Pansoy di tanto innovativo? Il giovane ha realizzato un frigo con materiale di risulta: l’aspetto più clamoroso di questo elettrodomestico è che non necessita della tradizionale alimentazione basata sulla corrente elettrica.

L’intuizione

Mentre era alle prese con una padella da lavare, Joseph ha iniziato a pensare che la padella si raffreddava con l’evaporazione dell’acqua. Da quella riflessione ha approfondito gli studi, con l’aiuto dei propri docenti: così, dopo aver trovato una scatola cilindrica in latta, l’ha coperta con un po’ di cotone idrofilo, che poi è stato bloccato con una rete.

A questo punto il giovane inventore ha collocato sulla scatola una bottiglia su cui erano stati realizzati dei fori di piccole dimensioni con un semplice ago.

Così il frigo in miniatura è entrato in funzione: l’acqua presente nella bottiglia ha iniziato a cadere a gocce sul cotone, così che all’interno della scatola si è creato un microclima interno con una temperatura più bassa rispetto a quella esterna. Ciò è possibile perché l’acqua nel momento in cui evapora raffredda la superficie con cui è a contatto sottraendole del calore.

Le potenzialità del frigo

Ovviamente è presto per poter dire se questo principio potrà essere sfruttato anche per i frigoriferi veri e propri: Joseph, nel suo semplice esperimento, ha notato che con una temperatura esterna di 18 gradi quella interna è di 15. E così una banale scatola ricoperta da cotone può essere sfruttata per la conservazione della frutta, ma non solo.

Il frigo di Pansoy è collocato all’interno di un telaio di legno: sotto, invece, è presente una bacinella, che raccoglie l’acqua che cade per evitare qualsiasi spreco.

Tanta fantasia e pochi euro: questi sono stati gli ingredienti di cui ha avuto bisogno il giovane per mettere a punto un frigo perfetto per la stagione estiva che, in teoria, può essere rinnovato senza limiti, anche all’infinito, dal momento che si serve di fonti di energia quasi a costo zero, per di più in dosi contenute.

Solo un prototipo

Se è vero che per il momento quello di Joseph è solo un prototipo, è altrettanto vero che il ragazzo non si è seduto sugli allori per il traguardo raggiunto e si è messo al lavoro anche usando materiali diversi, per ottenere prestazioni ancora migliori, con il supporto di Stefania Rigacci, la sua insegnante di scienze.

Anche le borracce che vengono date ai soldati degli Stati Uniti funzionano sulla base del principio sfruttato da Pansoy: quando fa caldo è sufficiente bagnarle per rinfrescarle, approfittando del fenomeno di evaporazione dell’acqua.

Per la cronaca, il primo posto nel concorso è andato a uno svedese che ha capito come usare l’acqua salata per nutrire le piante. 

E i frigoriferi di oggi?

In attesa che il primo frigorifero che funziona senza elettricità venga messo in commercio, ci possiamo accontentare degli altri, magari optando per i modelli di classe energetica più alta: se vuoi trovare i più performanti, clicca qui per scoprire un ricco catalogo di proposte pensato per assecondare ogni tua esigenza.

 

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