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Ascoli, l’epilogo è vicino: giovedì 31 maggio i bianconeri conosceranno il loro destino. Sarà Serie B o, ahinoi, Serie C? Serve un ultimo sforzo per mantenere la categoria e compiere un’impresa impossibile.

Ascoli, tutti i motivi di quella che potrebbe diventare un’impresa storica

Perchè un’impresa impossibile? Perchè la stagione è partita con scelte tecniche alquanto discutibili. Due allenatori ‘non allenatori’ come Fiorin e Maresca: il primo, grande stratega con i giovani ma insesperto in piazze calde e passionali come Ascoli. Il secondo catapultato in panchina ad appena 4 mesi dal suo addio al calcio giocato. Spostandoci al mercato estivo, se ne vanno elementi di sicuro affidamento come Cacia e Giorgi, senza essere sostituti adeguatamente. In riva al Tronto, infatti, arrivano tanti giocatori dalla serie C, una vera e propria incognita in cadetteria. 

Per non dimenticare gli infortuni, uno su tutto quello di Favilli: il suo legamento crociato fa crac a metà novembre, quando era il capocannoniere della squadra con 5 gol chiudendo in anticipo la propria stagione. Un peccato visto che lo stesso presidente Bellini dichiara più volte di aver costruito la squadra attorno al centravanti pisano. E poi gli stop di Mignanelli, D’Urso, Carpani, Martinho, Rosseti, Bianchi e, l’ultimo in ordine di tempo, quello di Daniele Buzzegoli. 

Altro capitolo della stagione si consuma il 23 novembre: il patron Bellini dichiara di voler vendere la società. A seguire i tifosi vanno sotto la sede di Corso Vittorio a far sentire la propria voce.

L’arrivo di Cosmi a dicembre e di alcuni giocatori a gennaio risollevano le sorti di una squadra, che però a marzo dopo la clamorosa sconfitta interna contro la Salernitana, è ad un passo dal baratro. Qui si inizia a parlare di play -out come obiettivo massimo per salvarsi.

Quindi: con una squadra oggettivamente più debole rispetto alla scorsa stagione, l’Ascoli è arrivata a giocarsi lo spareggio salvezza con l’Entella in vantaggio, con il lusso di poter restare in B con un pareggio al Del Duca. Per questo se giovedì 31 maggio alle 22.30 il popolo bianconero festeggerà sarà una vera e proria impresa, destinata a restare indelebilmente nella storia della Regina del calcio marchigiano.

 

Foto presa da www.ilrestodelcarlino.it

 

 

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