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Il bonus energia può rappresentare un’opportunità da non sottovalutare per i condomini che hanno bisogno di lavori di ristrutturazione. La proroga fino al 31 dicembre del 2021 della detrazione al 65% di Irpef e Ires per il risparmio energetico qualificato che in un primo momento sarebbe dovuta terminare nel 2017 costituisce, infatti, un’occasione che merita di essere colta al volo. La detrazione può essere richiesta e ottenuta per tutti gli interventi che riguardano le parti comuni delle abitazioni e i condomini, e la proroga è una notizia ottima per tutti coloro che desiderano eseguire lavori per ridurre i consumi di energia. 

Uno degli ostacoli più rilevanti in relazione alla messa a punto effettiva di interventi di riqualificazione e di ristrutturazione per gli edifici di grandi dimensioni consiste nell’incapienza delle famiglie: insomma, nuclei troppo poveri per poter ottenere l’accesso alle detrazioni fiscali. Gli incapienti non sono altro che coloro che hanno un reddito troppo contenuto per dover pagare l’Irpef. Insomma, se non sono tenuti a pagare l’Irpef, è evidente che della detrazione non sanno che farsene. Di conseguenza, è improbabile che tali famiglie si avventurino nell’impresa economica di una ristrutturazione, per di più abbastanza onerosa.

La novità del 2018

La proroga che è intervenuta quest’anno, tuttavia, ha cambiato le carte in tavola, nel senso che l’accesso alla detrazione dal 2018 viene garantito anche ai soggetti incapienti, oltre che a tutti gli altri contribuenti. Il procedimento che è stato scelto è quello della cessione del credito fiscale: in sostanza, il credito fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica viene fatto passare a un terzo. I vicini di casa, per esempio, potranno trasferire tra loro il credito: anche per questo motivo stanno nascendo dei consorzi che vedranno la partecipazione degli istituti di credito e delle società che si occupano della fornitura di servizi energetici, come per esempio Eviva Energia, in modo tale che possano essere proposti ai consumatori dei pacchetti chiavi in mano. Le modalità di intervento, precisate da una circolare esplicativa dell’Agenzia delle Entrate, non sono molto semplici, ma vale comunque la pena di approfittarne per non lasciarsi sfuggire l’opportunità.

Il bonus energia elettrica 2018

Di fronte a questa novità di tale rilievo, le società energetiche non hanno potuto fare altro che adeguarsi e organizzarsi, con proposte commerciali a hoc. Altrettanto importante è il bonus energia elettrica 2018, vale a dire lo sconto sulla bolletta della luce che è destinato alle famiglie numerose con basso reddito. Tale opportunità è disponibile anche in presenza di soggetti con malattie gravi che possono essere mantenuti in vita solo con l’impiego di apparecchiature elettromedicali. Questo strumento di sostegno è stato previsto dal governo attraverso il DM del 28 dicembre del 2007, ma è divenuto operativo solo lo scorso anno.

Come ottenere il bonus

Solo i clienti domestici hanno la possibilità di usufruire di questo bonus, che non è destinato alle imprese; è necessario che la potenza impegnata sia fino a 4.5 kW nel caso di almeno 4 familiari con la stessa residenza. Per i nuclei familiari con 1 o 2 figli, la soglia Isee che non deve essere superata per lo sconto è di 8.107 euro e 50 centesimi; per i nuclei familiari con 3 o più figli è di 20.000 euro. Per presentare la domanda è necessario rivolgersi al Comune di residenza, allegando una copia del proprio documento di identità e il Modello Isee più recente. L’Isee è semplicemente l’Indicatore di Situazione Economica Equivalente, che misura la situazione economica di un nucleo familiare; si può ottenere attraverso la compilazione di una dichiarazione sostitutiva unica.