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Prefigurare il futuro, metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità: presentata la chiusura di questa serie di incontri e appuntamenti che si sono svolti per due anni nei comuni marchigiani e umbri nell’ambito di una ricostruzione post terremoto che partisse in primo luogo dai cittadini.

A presiedere la conferenza di presentazione tanti nomi importanti e tanti soggetti che hanno partecipato e collaborato a questo progetto: Tania di Giuseppe responsabile, il sindaco di Ascoli Castelli, il vice sindaco Ferretti, il comune di Acquasanta, Antonella Baiocchi per il comune di San Benedetto, Marzia Lorenzetti presidente dell’ordine degli assistenti sociali,  Grazia Serantoni referente per i progetti della Fondazione Paoletti, Domenico Fanesi dell’ambito territoriale sociale 22 e Marco Barioglio dell’Area Vasta n°5.

Prefigurare il futuro: il progetto

Il progetto,  ideato e realizzato dalla Fondazione Paoletti, è nato dopo le scosse del sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016. Con l’occasione, era necessario un progetto con dei soggetti capaci di aiutare e dare sollievo a tutte le persone che si sono ritrovate in una brutta situazione come quella del terremoto. 

“Prefigurare il futuro, giunta alla seconda edizione, è stato realizzato nei comuni marchigiani e umbri. Ringrazio il Ministero della Salute, degli affari esteri, l’Ordine degli Assistenti Sociali, l’Asur, i diversi comuni Ascoli, Acquasanta  Arquata e San Benedetto, quelli di Cascia e Preci e l’Università di Perugia. Il progetto nasce con l’obiettivo di mettere sul tavolo più voci, più attori che hanno lavorato su tre aspetti fondamentali: speranza, progettualità e resilienza su un territorio post traumatico. In questi due anni ci sono state più di 800 presenze” ha spiegato Tania di Giuseppe.

“Questo progetto è iniziato dopo le prime scosse e ha subito avuto grande successo e tante adesioni. Le sue attiviTà sono state efficaci e capillari. Vorrei sottolineare che la fondazione Paoletti è sempre presente per ogni necessità e che adottano misure educative anche per i bambini. Si tratta di una contaminazione positiva a livello mondiale che va a stimolare le migliori risorse. Il 18 Luglio ci sarà un evento straordinario” ha raccontato Donatella Ferretti.

“Ho conosciuto la fondazione quando è stata montata la tendopoli. Il terremoto non solo ci ha distrutto le case ma soprattutto è avvenuto un terremoto psicologico. Penso soprattutto all’85% degli anziani che ci sono nel mio paese che si sono ritrovati senza nulla. Grazie alla fondazione, le persone che prima si erano chiuse in se stesse, si sono aperte e sono state aiutate. La fondazione ha fatto scomparire la tristezza nella mia comunità!”, ha aggiunto  soddisfatto Luigi Capriotti del comune di Acquasanta.

Un altro obiettivo sicuramente complesso ma molto efficace è stato anche quello di prendersi cura di se stessi come ha puntualizzato la dottoressa Baiocchi “uno degli obiettivi dell’uomo dovrebbe essere quello di conoscere  meglio il proprio fisico ma soprattutto la psiche e i suoi dolori che spesso vengono trascurati. Spero di fare qualcosa ancora per crescere e far capire alle persone come farsi aiutare dai dei professionisti”.

I risultati del progetto

Secondo Grazia Sarantoni, referente del progetto “lo scambio tra educatori e partecipanti è salito dal 63 % all’85% nella seconda edizione. L’elemento che ci ha sorpreso è stata la richiesta della comunità di avere un taglio esperIenziale. Più di 235 persone hanno contribuito alla ricerca grazie alla compilazione di questionari e avendo la possibilità di dire la loro e riflettere sui vari contenuti”.

La parola chiave è stata anche progettualità: “l’importanza della comunità per dare risposte anche al territorio. Per questo parliamo di progettazione e progettualità, non solo lavorare per il bene di una singola persona ma anche per l’intera comunità” ha detto Domenico Fanesi.

“Il sisma ci ha portati a lavorare insieme e a guardare negli occhi le persone cosa che non facciamo mai. Ho apprezzato la formazione specifica e il lavoro scientifico. Il progetto ha permesso di guardare alla sofferenza delle persone anche dopo il loro sollievo” secondo il dottor Barioglio.

L’evento del 18 Luglio

Mercoledì 18 luglio alle ore 16 al Teatro dei Filarmonici ci sarà un evento spettacolo conclusivo del progetto, appuntamento sui segreti della mente resiliente dal titolo Un me migliore di me.

Ci saranno diversi approfondimenti del termine resilienza sotto diversi aspetti;da quello ingegneristico secondo cui è la resistenza a sopportare i colpi, a quello umano per cui è la capacità di affrontare una difficoltà, fino a quello artistico con musiche e alcune letture di uomini  e donne straordinari seguite dalla voce narrante di Fabrizio Guarnieri e Paolo Andriotti al violoncello.In conclusione poi  la Carovana del Cuore grande campagna di sensibilizzazione promossa dalla fondazione Paoletti. L’ingresso è libero a tutti coloro che sono interessati.

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