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Dopo aver esaminato gli atti contabili prodotti dalla Provincia, i 33 sindaci del territorio si sono riuniti nell’Ata rifiuti (Assemblea territoriale d’Ambito). Tanti gli argomenti all’Ordine del Giorno dal Bilancio, al conto consuntivo al regolamento di contabilità. L’articolato ed intenso dibattito si è maggiormente concentrato sul primo punto in agenda: il Rendiconto dei conferimenti 2017 e l’approvazione degli indirizzi del conguaglio tariffario.

Per venire incontro alle esigenze finanziarie e di Bilancio degli enti locali del territorio, l’Assemblea dell’Ata aveva deciso precedentemente di lasciare invariata per il 2017 la tariffa di 95 euro a tonnellata. Salvo poi l’impegno a versare l’anno successivo i relativi conguagli necessari a far fronte ai maggiori costi derivanti dal conferimento degli Rsu fuori provincia, specificatamente nelle discariche di Fermo, Corinaldo e Fano.

Ata rifiuti, far fronte ai maggiori costi

La proposta formulata dal presidente dell’Ata ai sindaci e strettamente correlata a impatti differenti sulla pianificazione operativa e finanziaria dei 33 Comuni prevedeva tre scenari su cui decidere: il primo consisteva nel pagamento del conguaglio complessivo di circa 1,2 milioni di euro in unica soluzione; il secondo contemplava invece la rateizzazione del pagamento in tre anni continuando ad abbancare fuori ambito; il terzo e ultimo scenario, la rateizzazione di pagamento triennale e l’indirizzo di riportare i rifiuti in ambito.

L’Assemblea, all’unanimità, ha votato la possibilità di effettuare il saldo per un periodo massimo di tre anni lasciando la facoltà ai Comuni di pagare in unica rata e ritornando, quando possibile, a conferire in ambito. L’Assemblea ha poi quindi votato all’unanimità lo schema di transazione tra Ata e Geta. Successivamente, con il solo voto contrario del Comune di Cossignano, i sindaci hanno approvato il conto consuntivo e il Bilancio Pluriennale 2018 – 2020.

Entrambi i documenti contabili recano il parere favorevole del revisore dei conti e il conto consuntivo presenta un importante avanzo di amministrazione utilizzabile di circa 305 mila euro. Infine l’assise ha dato l’ok, con la sola astensione del Comune di Cossignano al regolamento di contabilità.

L’incontro con comitati e associazioni

Il presidente D’Erasmo ha annunciato che martedì 24 luglio si svolgerà in Provincia una riunione con tutti i soggetti interessati, compresi i comitati e le associazioni ambientaliste per l’avvio di valutazione di Vas (Valutazione Ambientale Strategica) che consentirà di entrare nel merito della redazione del Piano d’Ambito dopo l’elaborazione del documento preliminare negli scorsi mesi.

Nel merito i comitati Tutela Colline Picene, Tutela del Bretta e Ci RifiutiAmo, insieme con il Movimento a difesa del cittadino, dopo aver presentato due ricorsi al Tar Marche contro la Geta e la Provincia che ne ha autorizzato le attività, in attesa della sentenza definitiva, hanno presentato la richiesta urgente di sospensione dei lavori di riapertura della prima vasca della discarica, chiusa ormai da anni.

In una nota hanno chiesto con forza all’Assemblea dei sindaci di non autorizzare il rientro dei rifiuti indifferenziati in Provincia, ma di attendere le risposta del Tar.

“I nostri calanchi rappresentano una bellezza unica nel paesaggio italiano, tanto che 13 comuni del Piceno e del Fermano si sono associati per costituire il Parco dell’Ascensione e dei Calanchi e numerose associazioni hanno già aderito, e si stanno attivamente adoperando, ad un bel progetto di valorizzazione naturalistica e turistica. -hanno spiegato – La Valle del Bretta è parte di questo Parco ma la politica ne vuole fare un enorme immondezzaio, compromettendo così tutto il progetto”.

La proposta dei comitati

I comitati già nel 2016 avevano proposto ai Comuni del Piceno di aderire alla strategia Rifiuti Zero ed individuando anche un supporto scientifico nella Scuola di Ecodesign dell’Università di Camerino. “Ciò – hanno spiegato i comitati di tutela in una nota – avrebbe consentito di uscire dal limbo del 65% di raccolta differenziata e raggiungere l’obiettivo dell’85% che oggi viene finalmente evocato, senza peraltro mettere in campo azioni per raggiungerlo”.

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