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La conferenza dei sindaci ha votato la scelta dell’area di Pagliare per la realizzazione del nuovo ospedale. Sulla decisione il sindaco Guido Castelli non si è mostrato per nulla d’accordo e, dopo la lettera inviata a tutti i colleghi sindaci, è tornato a ribadire la sua contrarietà.

Una convocazione servita solo a “ratificare una decisione già presa sulla localizzazione del nuovo ospedale, decisione già presa da Ceriscioli nel segreto delle stanze di palazzo Raffaello di Ancona. – come ha tenuto a sottolineare Castelli – Quindi oggi la pantomima che si è sviluppata aveva solo lo scopo di confortare una decisione che Ceriscioli aveva già rispetto al terreno dove realizzare il nuovo ospedale. Si è trattato quindi di dare una parvenza di democraticità a quello che è invece un atto autocratico che impone una scelta”.

Il primo cittadino di Ascoli Piceno ha ribadito la mancanza di alcuni “aspetti fondamentali per capire cosa significherà questo ospedale”, non è stato presentato infatti alcun piano di fattibilità e a domanda posta, come ha detto il sindaco Castelli, Ceriscioli non ha risposto su motivazioni, risorse, tempistiche e formazione dell’azienda ospedaliera, senza poi chiarire quale sarà la sorte dei presidi di Ascoli e San Benedetto.

Ospedale unico del Piceno, la votazione

“Alcuni sindaci del Pd si sono prestati a questa operazione che non tutela i cittadini del Piceno. – ha aggiunto – Quel che è peggio è che se uno va a vedere i risultati della votazione, questa risulta falsata perché si è votato per testa. Normalmente i sindaci, quando si esprimono, si esprimono per quote ponderare ogni sindaco rappresenta il numero di abitanti corrispondente agli abbinati del proprio comune. Allora? Questa decisione può essere impugnata.

Come ha spiegato, così facendo i sindaci che si sono espressi favorevolmente, seppure rappresentino la maggioranza dei sindaci, non rappresentano la maggioranza dei cittadini (75.079). I sindaci che hanno detto no sono numericamente di meno, ma rappresentano la maggioranza dei cittadini del Piceno (126.533).

Ceriscioli dà il via all’iter

“Una decisione molto importante. – ha affermato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – Così come già fatto per la provincia di Pesaro-Urbino e Macerata oggi prende avvio il percorso per la realizzazione del nuovo ospedale unico del Piceno. Voglio ringraziare i sindaci che hanno partecipato e dato il loro contributo. In particolare il documento approvato dai primi cittadini è totalmente condivisibile perché con il nuovo ospedale è chiaro che verrà ridisegnata tutta la sanità su scala provinciale.

Le richieste dei primi cittadini sono ben sviluppabili nell’arco temporale che ci porterà da qui alla gara per la costruzione del nuovo ospedale, alla sua realizzazione. – ha aggiunto Ceriscioli – I tempi per le valutazioni li abbiamo, anche se è importante che il percorso per la costruzione del nuovo ospedale vada avanti. L’obiettivo da raggiungere  è quello della salute dei marchigiani che con l’ospedale nuovo vogliamo tutelare. Dunque da parte della regione piena disponibilità a lavorare sul documento, sui suoi contenuti che trovo molto positivi”. 

Quale sorte per gli ospedali di Ascoli e San Benedetto

Sul futuro dei due ospedali il governatore Ceriscioli è stato chiaro. “Fino alla realizzazione nuovo ospedale è chiaro che la Regione continuerà ad investire negli ospedali di Ascoli e San Benedetto, nelle tecnologie e nel personale, così come ha fatto in questi anni. Strutture che dovranno continuare ad offrire prestazioni di qualità e servizi di livello adeguato. Una volta che il nuovo ospedale sarà operativo – ha spiegato – le strutture di Ascoli e San Benedetto saranno case della salute, dedicate ai servizi di medicina del territorio e disponibili per garantire le prestazioni dei codici bianchi e verdi. La proposta di avere ospedale di primo livello sulla costa e ospedale di base dall’altro, invece, che non ha raccolto le adesioni.

La scelta fatta dall’assemblea dei sindaci di realizzarlo nel luogo più baricentrico permette oggi di fare tutti i ragionamenti al contorno per ridisegnare la sanità del territorio Piceno e per continuare a garantire prestazioni di qualità ai cittadini. – e ha concluso – Nel frattempo porteremo avanti tutto quello che bisogna sviluppare con i soggetti direttamente interessati, con la partecipazione dei cittadini, prima, con il sindacato dei professionisti che lavorano nella sanità provinciale, per essere sicuri che le risorse destinate all’Area vasta 5 siano adeguate al fabbisogno”.

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